a.a. 2024/25
Restauratore dei beni culturali
Funzione in un contesto di lavoro:
L'art. 1 del recente D.M. n. 86/2009 prevede una complessa serie di mansioni
demandate in via esclusiva alla figura professionale del restauratore di beni
culturali.
Art. 1. Restauratore di beni culturali
1. Il restauratore di beni culturali mobili e di superfici decorate di beni
architettonici, sottoposti alle disposizioni di tutela del Codice, è il
professionista che definisce lo stato di conservazione e mette in atto un
complesso di azioni dirette e indirette per limitare i processi di degrado dei
materiali costitutivi dei beni e assicurarne la conservazione, salvaguardandone
il valore culturale. A tal fine, nel quadro di una programmazione coerente e
coordinata della conservazione, il restauratore analizza i dati relativi ai
materiali costitutivi, alla tecnica di esecuzione ed allo stato di conservazione
dei beni e li interpreta; progetta e dirige, per la parte di competenza, gli
interventi; esegue direttamente i trattamenti conservativi e di restauro; dirige
e coordina gli altri operatori che svolgono attività complementari al restauro.
Svolge attività di ricerca, sperimentazione e didattica nel campo della
conservazione. Le attività che caratterizzano la professionalità del
restauratore sono descritte nell'allegato A al presente decreto.
Competenze associate alla funzione:
Il restauratore dei beni culturali agisce sullo sterminato patrimonio culturale
presente in Italia e, grazie alla fama di cui gode il nostro Paese in questo
campo, a livello internazionale. Gli enti di tutela nazionali e internazionali,
musei, enti pubblici e privati, soprintendenze, diocesi, collezionisti privati,
enti locali, etc. rappresentano altrettanti soggetti che necessitano e
realizzano interventi tesi alla conservazione e al restauro dei beni culturali
in loro possesso o a loro affidati. Concorsi pubblici, appalti di lavoro,
affidamenti diretti, consulenze, sono solo alcune delle modalità attraverso cui
i lavori di restauro, tutela, conservazione, valorizzazione, vengono realizzati.
Sbocchi occupazionali:
La normativa sui lavori pubblici (D.L. 163/06, D.P.R. 207/2010) prescrive alle
ditte esecutrici di lavori di restauro organico con un numero congruo di
restauratori, da ciò si può avere l'idea del bacino occupazionale a disposizione
del restauratore di beni culturali.
Oltre all'esecuzione diretta dei lavori il restauratore deve, per la recente normativa, entrare a far parte dello staff tecnico per la progettazione, per le schede tecniche che accompagnano il progetto definitivo ed esecutivo; a questa figura professionale, per lavori di restauro, è affidato in via esclusiva il ruolo di direttore tecnico. Un restauratore deve inoltre entrare a far parte dello staff per il collaudo. Anche il progetto di manutenzione, che accompagna la documentazione progettuale, deve scaturire dall'attività di un restauratore.
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