Il Museo storico dell'Istituto Suor Orsola Benincasa è un piccolo spazio espositivo nato dalla volontà di rendere finalmente fruibili le collezioni d'arte conservate dall'Ente Morale e di dare anche un contributo al lavoro di studio e di ricerca connesso alla conservazione dei beni culturali, una delle principali vocazioni dell'Università degli Studi che ad esso si affianca.
Gli oggetti messi in mostra provengono quasi tutti dagli arredi della cittadella monastica fondata alla fine del Cinquecento da Suor Orsola Benincasa e in parte dal lascito della governatrice Adelaide del Balzo Pignatelli principessa di Strongoli, animatrice della trasformazione del monastero in un moderno istituto laico di cultura alla fine dell'Ottocento. Gli oggetti sono stati scelti all'interno delle ampie collezioni dell'Ente con l'intento di ricostruire un percorso storico in grado di restituire l'immagine della vita e della produzione artistica della capitale del Regno di Napoli nel corso dell'età moderna. Una scelta che costituisce solo una delle strade percorribili in una dinamica di rotazioni nell'ambito di aree tematiche e storiche diverse, capaci di alternarsi all'interno di un Museo inteso come strumento di conoscenza e di formazione in continuo aggiornamento.
Nei locali dell'antico parlatorio del monastero di clausura sottoposti ad una ristrutturazione che ha saputo coniugare le esigenze del ripristino filologico con quelle della moderna tecnica espositiva rivivono, dopo una attenta opera di restauro, oggetti diversi per natura e qualità che riescono a raccontare la storia di una grande istituzione conventuale e del suo legame devozionale con la città.
Dalla grande tela de La salita al Calvario attribuita a Jusepe de Ribeira alla maestosa tavola cinquecentesca dell'Immacolata Concezione, dal Cristo deposto di Giacomo Colombo, la magnifica statua lignea a grandezza naturale del 1698, agli oggetti devozionali di uso quotidiano fino ai gioielli e ai ritratti della principessa di Strongoli, l'esposizione è corredata di una serie di postazioni multimediali in grado di illustrare le vicende della committenza, della realizzazione dei singoli pezzi e degli interventi di recupero e di salvaguardia che si sono resi necessari nel tempo.
Tutto è quindi inserito in un iter didattico e conservativo di grande fascino che si presenta come il punto di arrivo di un percorso architettonico e paesaggistico che accompagna il visitatore all'interno della possente cinta muraria, lungo rampe, chiostri, giardini e due chiese seicentesche ricche di tesori di arte e di storia.
Per informazioni sulle visite rivolgersi al numero di telefono 081.2522463 o a questo indirizzo e-mail.
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