Comunicati stampa

Università degli Studi di Napoli Federico II
Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
Liceo Statale "Giuseppe Mazzini"
CIDI di Napoli
Casa Editrice Mondadori

Ciclo di incontri con gli scrittori su "L'identità italiana: scrivere la città"

In occasione delle celebrazioni per il 150°anniversario dell'unità d'Italia

Lunedì 28 Febbraio alle ore 16 presso l'aula Aula Schulte dell'Università Suor Orsola Benincasa Ugo Olivieri, docente di Letteratura Italiana all'Università Federico II di Napoli ed Emma Giammattei, preside della Facoltà di Lettere dell'Università Suor Orsola Benincasa saranno i protagonisti dell'appuntamento inaugurale del Ciclo di incontri con gli scrittori dedicato al tema "L'identità italiana: scrivere la città".  

Il ciclo di incontri è stato ideato e promosso in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'unità d'Italia da Ugo Olivieri in collaborazione il Dipartimento di Filologia Moderna "Salvatore Battaglia" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, la Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, il Liceo Statale "Giuseppe Mazzini", il CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) di Napoli e la Casa Editrice Mondadori.  

"Le celebrazioni per il 150° anniversario dell'unità d'Italia - spiega Ugo Olivieri - possono costituire un momento importante per riflettere su come si è formata l'identità nazionale e il ciclo di incontri "Scrivere la città" si propone di indagare come dei testi letterari, che hanno al centro della narrazione la città di Napoli, siano un "modo di essere al mondo" - come direbbe Calvino - un momento interpretativo della forma storica della città come metropoli post-moderna con i suoi problemi, comuni a molte metropoli post-moderne"  

Proprio per questo il ciclo di incontri è stato strutturato, come spiega Olivieri, "accostando ad ogni testo una voce o un'esperienza simbolo di un problema concreto della realtà quotidiana, al fine di mostrare come, attraverso la scrittura letteraria - e quasi indipendentemente dal realismo del contenuto - si possano 'mettere in scena' i problemi endemici di ogni metropoli post-moderna".