Comunicati stampa

Università degli Studî Suor Orsola Benincasa
Facoltà di Giurisprudenza

 

La scelta del diritto

ncontro con il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso

 

 

Lunedì 4 Aprile alle ore 10.30 presso l'aula magna dell'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa (Corso Vittorio Emanuele 292, Napoli) il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso incontrerà oltre trecento studenti delle scuole secondarie superiori della Campania per un confronto sul tema delle professioni forensi.  

 

L'incontro organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Suor Orsola Benincasa si inserisce nel ciclo di orientamento "La scelta del diritto" finalizzato ad illustrare agli studenti delle scuole secondarie superiori il percorso formativo, le competenze specialistiche e gli sbocchi professionali del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza.  

 

 

Pietro Grasso  

 

Pietro Grasso è entrato in magistratura nell'ottobre 1969.  

 

Come prima nomina ha svolto le funzioni di Pretore presso la Pretura mandamentale di Barrafranca (EN) dal 4 maggio 1971 al 29 settembre 1972, data nella quale è stato trasferito alla Procura della Repubblica di Palermo, ove ha esercitato fino al 10 ottobre 1984 le funzioni di Sostituto Procuratore. In tale periodo ha diretto innumerevoli indagini, tra cui quella sull'omicidio del Presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella.  

 

Dal settembre 1985, è stato nominato giudice "a latere" nel maxiprocesso contro la mafia, il cui dibattimento, iniziato il 10 febbraio 1986, si è concluso con la sentenza pronunciata il 16 dicembre 1987, dopo oltre 22 mesi di udienza e 35 giorni di camera di consiglio. Finito il dibattimento, il Procuratore Grasso è stato delegato dal Presidente della Corte d'Assise alla stesura della monumentale sentenza, che, dopo un estenuante impegno di oltre otto mesi, si è concretizzata in un documento di circa 7.000 pagine, raccolte in 37 volumi. Tale sentenza, con la quale sono stati inflitti 19 ergastoli ed oltre 2.500 anni di reclusione, è stata positivamente valutata anche dalla pronuncia finale della Corte di Cassazione, che ne ha confermato in via definitiva i punti essenziali.  

 

Nel febbraio 1989 è stato nominato consulente della Commissione parlamentare Antimafia e nel maggio 1991 è stato chiamato dal giudice Giovanni Falcone al Ministero della Giustizia ove è stato addetto, presso il Gabinetto, al coordinamento delle attività riguardanti la Direzione Generale degli Affari Penali, con particolare riferimento a tutti i problemi attinenti alla criminalità organizzata ed alla connessa attività di iniziativa legislativa.  

 

Dopo la Strage di Capaci ha sostituito il giudice Giovanni Falcone come componente della Commissione Centrale per i programmi di protezione nei confronti di testimoni e collaboratori di giustizia.  

 

Dal gennaio 1993 ha fatto parte della Procura Nazionale Antimafia. Dapprima come Sostituto, in collegamento investigativo con la Procura di Palermo, ha collaborato alle indagini che hanno portato alla cattura di Leoluca Bagarella, uno dei più pericolosi e spietati boss di Cosa nostra; poi, è stato, applicato alle indagini sulle stragi del '93 di Firenze, Roma e Milano.  

 

Nel maggio 1999 è stato nominato Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, ricoprendo tale ruolo fino al 4 agosto del medesimo anno, data in cui è stato nominato Procuratore della Repubblica di Palermo, dove sotto la sua direzione sono state eseguiti 1779 arresti per reati di mafia, catturati 13 latitanti - tra i 30 dei più pericolosi - nonché ottenuti 380 ergastoli e centinaia di condanne per migliaia di anni di carcere nonché sequestrati beni immobili del valore di circa 12.000 miliardi di vecchie lire.  

 

Dal 25 ottobre 2005 è Procuratore Nazionale Antimafia.  

 

L'11 aprile 2006 a conclusione di una strategia investigativa già iniziata quando era a capo della Procura di Palermo si è giunti, dopo 43 anni di latitanza, alla cattura di Bernardo Provenzano.  

 


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