Università degli Studî Suor Orsola Benincasa
Palazzo Reale di Napoli
MiBAC - Soprintendenza per i Beni architettonici paesaggistici storici artistici
ed etnoantropologici per Napoli e Provincia
L'Università al servizio del patrimonio artistico nazionale
Con i lavori dei suoi Laureati Eccellenti il Suor Orsola presenta al Palazzo Reale di Napoli le attività di formazione e restauro e il nuovo bando del corso di laurea magistrale in conservazione e restauro dei Beni Culturali
Interventi di restauro anche in Cina e in Tunisia
Soltanto 20 i posti disponibili per la nuova laurea magistrale
Martedì 3 Luglio ore 11
Sala Accoglienza
Palazzo Reale di Napoli
Piazza del Plebiscito, Napoli
In occasione della pubblicazione del bando del neonato corso di laurea magistrale in conservazione e restauro dei beni culturali saranno le dodici tesi di laurea dei migliori laureati in conservazione e restauro dei Beni Culturali del vecchio ordinamento ad essere al centro della giornata di presentazione dei lavori di restauro svolti negli ultimi anni dall'Università Suor Orsola Benincasa al servizio del patrimonio artistico di Napoli, della Campania e dell'intero Paese.
Dalla Cattedrale di Gaeta al Palazzo Reale di Napoli, dal Museo Nazionale di Villa Giunigi di Lucca al Palazzo delle Congregazioni di Napoli. In dodici tesi sono raccontati alcuni degli interventi di restauro più importanti realizzati dagli studenti del Suor Orsola negli ultimi anni su tutto il territorio nazionale.
Alla giornata di presentazione, che si svolgerà Martedì 3 Luglio alle ore 11 proprio al Palazzo Reale di Napoli dove il Suor Orsola ha curato i delicati lavori di restauro dello studio di Gioacchino Murat, prenderanno parte Lucio d'Alessandro, Rettore dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Giovanni Coppola, presidente del corso di laurea magistrale in Restauro dell'Università Suor Orsola Benincasa, Stefano Gizzi, soprintendente per i Beni architettonici paesaggistici storici artistici ed etnoantropologici per Napoli e provincia, Gregorio Angelini, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, Giuseppe Gaeta, vice presidente del Consiglio Nazionale per l'Alta Formazione artistica e musicale del MIUR, Gina Carla Ascione, direttrice del Palazzo Reale di Napoli, Lucilla Gatt, responsabile dell'Ufficio Job Placement del Suor Orsola, Giancarlo Fatigati, direttore tecnico del corso di laurea magistrale in Restauro del Suor Orsola, Daria Catello, responsabile del Laboratorio di Restauro dei metalli preziosi del Suor Orsola e Anna Adele Aprile, responsabile del Laboratorio di Restauro dei dipinti su tela del Suor Orsola, Giorgio Trojsi, responsabile del Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali del Suor Orsola e i laureati eccellenti del Suor Orsola autori delle tesi di laurea che saranno oggetto della presentazione.
Presentazione del nuovo corso di laurea magistrale in Restauro dei Beni Culturali
La giornata è stata organizzata in occasione della presentazione del bando del nuovo corso di laurea magistrale in conservazione e restauro dei beni culturali. "Da quest'anno entra stabilmente a regime - spiega Giovanni Coppola, presidente del corso di laurea - la riforma ministeriale che introduce una svolta epocale nel settore del restauro: la nuova classe di laurea magistrale LMR/02 con il titolo di laurea che avrà valore di esame di Stato e sarà direttamente abilitante alla qualifica di restauratore di beni culturali". Una svolta, però, per la quale, per adesso, in Italia sono soltanto quattro le Università pronte a partire perché l'attivazione del nuovo corso di laurea magistrale in conservazione e restauro dei beni culturali prevede un procedura di valutazione di una Commissione Interministeriale MIUR-MIBAC che verifica scrupolosamente la presenza di una serie di requisiti di eccellenza dei corsi (almeno il 50% delle ore di insegnamento dedicate alle attività tecnico didattiche di laboratorio e di cantiere, insegnanti altamente qualificati e un rapporto non superiore ad 1 a 5 tra docenti ed allievi, solo per citarne alcuni).
Ad oggi la doppia approvazione dei dicasteri dell'Università e dei Beni Culturali l'hanno ricevuta soltanto l'Università di Torino, l'Università "Tor Vergata" di Roma, l'Università di Urbino e l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. "Per noi è motivo di grande soddisfazione - spiega Coppola - essere l'unico Ateneo del Mezzogiorno ad aver ottenuto l'attivazione del nuovo corso, fortemente voluto dal Rettore Lucio d'Alessandro, che rappresenta soprattutto un giusto riconoscimento alla grande eccellenza dell'attività formativa che il Suor Orsola svolge da oltre un quarto di secolo nel settore della conservazione e del restauro dei beni culturali".
Basti pensare, come evidenzia Giancarlo Fatigati, direttore tecnico del corso, che "negli ultimi anni le nostre attività di restauro non si sono fermate nei confini italiani perché, solo per citare gli ultimi due interventi, grazie alle collaborazioni con numerosi enti territoriali - e in questo caso con la società Si.Re.Na - siamo stati chiamati finanche in Cina per la formazione in loco delle maestranze per il restauro della Meng Joss House di Tianjin e in Tunisia per degli interventi molto delicati in uno dei Musei più belli ed importanti del Mediterraneo come il Museo del Bardo di Tunisi".
Un patrimonio di esperienze pratiche e formative che sarà messo al servizio dei 20 studenti che riusciranno a superare le selezioni per l'accesso al nuovo corso di laurea magistrale in restauro e conservazione dei beni culturali e che saranno ripartiti in tre mini classi dedicate rispettivamente, al restauro dei materiali lapidei e delle superfici dipinte, al restauro dei dipinti e dei materiali in legno e la terza al restauro delle ceramiche, del vetro e dei metalli preziosi.
Significativa nel parterre dei relatori della giornata la presenza di Lucilla Gatt, responsabile del Servizio di Job Placement dell'Università Suor Orsola Benincasa, che avrà il compito di testimoniare i risultati occupazionali del settore della conservazione e del restauro dei beni culturali strettamente connessi alle attività di cantiere che saranno raccontate dagli studenti e che spesso, come sottolinea Fatigati, "hanno rappresentato proficue occasioni per seminare esperienze formative e professionali che spesso si sono tradotte in successivi rapporti di lavoro".
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