Università degli Studî Suor Orsola Benincasa
Corso di laurea magistrale di Conservazione e restauro dei beni culturali
Gli esiti di un cantiere didattico
Napoli, mercoledì 30 gennaio 2019 ore 18,30
Chiesa di Santa Maria del Parto
Sono stati completati i lavori di restauro dell'ingresso principale della chiesa di Santa Maria del Parto. Iniziati nel settembre del 2017, a cura del corso di Laurea Magistrale (a ciclo unico, titolo abilitante alla professione di restauratore) in Conservazione e Restauro dei beni culturali, sono stati completati agli inizi di gennaio grazie all'apertura di un cantiere didattico che ha visto la partecipazione di docenti e discenti dell'Ateneo. I lavori sono stati sottoposti all'alta sorveglianza del MIBAC - Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli e provincia (funzionaria di zona: dott.ssa Rosa Romano), con l'autorizzazione dell'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi di Napoli (direttore: P. Eduardo Parlato) e il coordinamento del prof. Pasquale Rossi (presidente del corso di Restauro).
Per la realizzazione dell'opera è stato attivato un cantiere didattico finalizzato al restauro della parete interna dell'arco di ingresso che incornicia il portale della chiesa, durante i lavori di descialbo sono emerse tracce di affreschi molto interessanti. Si tratta di un dipinto murale databile tra il cinquecento e il seicento.
Cinque sono gli stemmi dipinti sulla superficie:
- Stemma centrale: attribuibile all'Ordine dei Servi di Maria, con il monogramma
intrecciato e posto al centro dello scudo azzurro. Lo stemma presenta una doppia
corona, una posta sul monogramma, l'altra sorretta da un puttino -scoperto solo
dopo la fase di integrazione pittorica- sulla sommità dello scudo.
- Stemma cardinalizio destro: identificabile come stemma cardinalizio grazie al
tipico galero rosso con nappe dello stesso colore. Si ipotizza essere legato
alla figura di fra Stefano Bonucci, personaggio legato all'Ordine, fatto
cardinale da Sisto V.
- Stemma cardinalizio sinistro: identificabile come uno stemma cardinalizio
grazie al tipico galero rosso con nappe dello stesso colore. Nonostante
l'imponenza della stuccatura che lo attraversa, si è ipotizzata una
corrispondenza con lo stemma di fra Dionisio Laurerio, amico del Sannazzaro e
procuratore generale dell'Ordine. L'andamento delle linee visibili e il colore
verde ricorderebbero il disegno del Monte Senario, che nello stemma del
cardinale si troverebbe proprio nella stessa posizione.
- Stemmi reali: in posizione inferiore rispetto ai precedenti tre, posti sui due
lati del portale, sono dei tutto identici. All'interno di ciascuno ritroviamo
inquartati nella parte superiore otto piccoli diversi stemmi -tra quelli
riconosciuti: Sanseverino, Carafa, Mormile, Folliero, del Tufo, e nella metà
inferiore la scacchiera oro e rossa del Sannazzaro.
L'intervento di restauro ha avuto inizio mediante una prima fase di accurata analisi autoptica della superficie, finalizzata alla registrazione fotografica, a luce visibile, dello stato di conservazione dell'intera decorazione pittorica. Le fotografie scattate sono state utilizzate come base grafica su cui appuntare gli effetti visibili e noti di degrado. In questa fase sono stati prelevati campioni al fine di analizzare la natura dei pigmenti e delle stuccature presenti.
A seguito di una prima analisi, si è deciso di intervenire nell'immediato con un pronto intervento di messa in sicurezza della parte sinistra dell'affresco in pericolo di crollo, sono seguite le operazioni di descialbo mediante l'utilizzo di bisturi a lama fissa e mobile.
Si è passati poi ad una leggera pulitura che ha seguito operazioni di fissaggio dello strato pittorico e consolidamento dell'intonaco.
Monto impegnative sono state le operazioni di rimozione stuccature non idonee e rimozione degli elementi metallici. L'intervento di restauro è stato completato con integrazione materiche, pittoriche e stesura di un leggero fil protettivo.
Dipinti murali: prima del restauro
Dipinti murali: dopo il restauro
Il cantiere didattico, durato circa un anno, ha rappresentato una importante esperienza formativa per gli allievi del corso di Restauro, per un'iniziativa che conferma l'apertura delle attività specialistiche e culturali sul territorio, fortemente voluta dal Rettore dell'Università prof. Lucio d'Alessandro e dal Manager Didattico di Ateneo prof. Natascia Villani.
I lavori sono stati seguiti della restauratrice prof. Loretta Petrella, dalla tutor dott.ssa Chiara Scippa del laboratorio Affreschi/Lapidei (responsabile prof. Gian Giotto Borrelli), e dagli allievi afferenti al PFP1 (percorso formativo professionale di restauro delle superfici decorate dell'architettura).
Con il parroco della chiesa di Santa Maria del Parto don Antonio Cafaro si è deciso di dedicare i lavori alla memoria di Maria Pia Pugliese.
Il 30 gennaio alle ore 18.30, sul sagrato della chiesa di Mergellina ci sarà una cerimonia pubblica per il completamento dei lavori e alla presenza dei convenuti, della comunità parrocchiale e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, sarà posta in opera una targa dedicata alla memoria di Maria Pia Pugliese.
Questo il testo della targa:
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