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Università degli Studî Suor Orsola Benincasa

A.Di.S.U. - Azienda per il Diritto allo Studio Universitario
CRIE - Centro di Ricerca sulle Istituzioni Europee

Imago Imperii - Archivio di iconologia politica

 

 

 

Sandro Lombardi in

"Una frenesia di scimie"

Lettura da Eros e Priapo di Carlo Emilio Gadda
Prologo da parti corali de "I Cavalieri" di Aristofane

 

Progetto e testo di Gennaro Carillo

 

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

 

Napoli, lunedì 17 gennaio 2011 ore 16,30
Sala degli Angeli, via Suor Orsola 10

 

 

 

Eros e Priapo

Scritto nel 1944-'45, per poi essere sottoposto a un incessante lavoro di correzione e riscrittura, Eros e Priapo di Gadda esce solo vent'anni dopo, per Garzanti, nel 1967.

Si tratta di un libello umorale per sua stessa ammissione, violenta e comicissima invettiva antimussoliniana nella quale il Duce è trasfigurato in un fallo ipertrofico che stupra e ingravida con la sua eloquenza virile (priapesca, appunto) un'Italia femmina di facili costumi, «nottivaga» e perennemente insoddisfatta, su cui s'esercitano i furori misogini di Gadda.

Ma Eros e Priapo vuole essere, o almeno apparire, anche un «atto di conoscenza», benché «tardivo», un contributo 'scientifico', un «referto peritale» sulle ragioni, le logiche e le illogiche della potenza di seduzione del Capo e della docile «recettività» femminea della moltitudine. Ecco allora convivere e mischiarsi, nello stesso testo, due registri: quello dell'invettiva ad personam, che fa di Mussolini un «capocamorra», «tiranno che impallidiva a uno sparo», «rachitoide babbeo», «bicchierante», «il solo genitale-eretto disponibile sulla piazza», e quello della psicologia delle folle, che equipara il consenso delle masse acclamanti alla «frenesia di scimie» del titolo.

Due registri ai quali corrispondono due puntuali riferimenti classici, esplicitamente richiamati da Gadda: Aristofane, l'Aristofane dei Cavalieri (424 a.C.), che porta la tradizione dell'invettiva giambica alle sue estreme conseguenze, assumendo come bersaglio comico la figura eminentissima del capopopolo Cleone; Platone, che descrive il tiranno come psiche capovolta, in cui è il desiderio illecito, insediato nel «pacco dello addome, ch'è il gran vaso di tutte le trippe» (Gadda) e sciolto da qualsiasi inibizione, da qualsiasi continenza morale, a prendere il comando, asservendo la parte razionale dell'anima.

Dei due registri rimane traccia nel testo di Una frenesia di scimie, che alterna l'invettiva al referto, e nel quale il referto assume il valore del coro di commedia. Prelievi da parti corali dei Cavalieri fanno da prologo all'accumulazione verbale gaddiana. Prologo autorizzato da Gadda stesso che chiama Mussolini con il nome attribuito da Aristofane a Cleone nei Cavalieri: «Paflagone», perennemente «inturgidito».

 

Sandro Lombardi

Nato a Ponte a Pioppi nel 1951, di formazione storico dell'arte, fonda a Firenze negli anni Settanta, con Marion D'Amburgo e Federico Tiezzi la compagnia Il Carrozzone, il cui nome cambia prima in Magazzini Criminali, poi in I Magazzini, infine in Lombardi-Tiezzi. Oggi è «capocomico» della Compagnia Sandro Lombardi.

Impossibile riassumerne il contributo alla scena teatrale italiana. Vanno citati almeno i suoi lavori da Giovanni Testori (Edipus, Cleopatras, Due lai, Ambletto, Erodias), insigniti di quattro premi UBU, L'apparenza inganna di Thomas Bernhard, gli Uccelli di Aristofane, il Sogno di un mattino di primavera di Gabriele d'Annunzio.

Al cinema è tra i protagonisti dei film: "Ivo il tardivo" regia di Alessandro Benvenuti (1995), "Il mnemonista" regia di Paolo Rosa (2000), "Pontormo" regia di Giovanni Fago (2004).

È autore de Gli anni felici. Realtà e memoria nel lavoro dell'attore, Milano, Grazanti, 2004 (Premio Bagutta-Opera prima). Del 2009 è il suo primo romanzo, Le mani sull'amore, Milano, Feltrinelli.

 

Una frenesia di scimie

Il progetto e il testo di una "Frenesia di scimie" sono stati realizzati da Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del pensiero politico all'Università Suor Orsola Benincasa ed ideatore del progetto "Imago Imperii. Archivio di iconologia politica" del CRIE, il Centro di ricerca sulle istituzioni europee dell'Università Suor Orsola Benincasa.

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