Salvatore Borsellino incontra la cittadinanza e gli studenti partenopei
Napoli, sabato 28 maggio 2011 ore 10,30
Forum delle Culture - ex Asilo Filangieri, via Maffei 18
«Quel fresco profumo di libertà»
(Paolo Borsellino)
E' oramai chiaro che il disfacimento delle istituzioni civili ha consentito l'infiltrazione del potere malavitoso a tutti i livelli. Camorra, mafia, 'ndrangheta, riempiono un vuoto di potere dello Stato che nelle amministrazioni periferiche é caratterizzato da corruzione, lungaggini e favoritismi, configurandosi come poteri paralleli rispetto a quello ufficiale, privi di burocrazia e d'intermediari, nonché componenti endemiche della società campana.
Emblematico è il caso di Paolo Borsellino, prestigioso e stimato magistrato palermitano che ha pagato a caro prezzo lo scotto del suo impegno per la lotta contro la mafia e le associazioni malavitose in generale. Egli fu uno dei fautori del pool antimafia, nato per risolvere il problema dei giudici istruttori che lavoravano individualmente, separatamente, senza che alcuno scambio di informazioni potesse favorire una maggiore efficacia attraverso un'azione penale coordinata, capace di fronteggiare il fenomeno mafioso nella sua globalità.
Un impegno concreto contro la mafia - quello di Borsellino - condotto con grande rigore e professionalità, fino a quando il 19 luglio 1992 un'autobomba fu fatta scoppiare in Via Mariano D'Amelio a Palermo, provocando la sua morte e quella di cinque Agenti di Polizia di Stato.
Un documento che potrebbe fornire indicazioni determinanti per dare un volto ai mandanti esterni della strage è l'agenda rossa in cui il magistrato era solito appuntare riflessioni e contenuti dei suoi colloqui interrogativi.
Dell'agenda si sono perse le tracce: nella borsa del Magistrato sono stati trovati alcuni oggetti personali, ma non l'agenda, che avrebbe fornito elementi chiave per mettere a fuoco la complicità di esponenti dello Stato con Cosa Nostra.
E' ammirevole, pertanto, l'impegno con cui si è voluta la pubblicazione del volume "Paolo Borsellino e l'agenda rossa", edito nel 2009 e teso a diffondere la conoscenza del duro impegno intrapreso contro la mafia, nonché a sensibilizzare i ragazzi sulla delicata questione di Cosa Nostra.
Soprattutto in quartiere come il centro storico di Napoli, dove le regole dell'antistato spesso prevaricano schiacciando la legalità, la comunità necessita di nuovi modelli di comportamento che siano credibili: modelli reali, testimonianze, esempi di un impegno di denuncia che non deve e non può venire meno.
In quest'ottica in presenza di Salvatore Borsellino, fratello del noto magistrato, è stato organizzato presso la prestigiosa sede del Forum delle Culture - ex Asilo un incontro con gli studenti partenopei e con tutti coloro che mostrino sensibilità sul tema, al fine di promuovere la legalità e diffondere la conoscenza di una delle più tristi pagine di cronaca nera mai lette in Italia e nel mondo.
sabato 28 maggio 2011
ore 10,30
Modera
Antonio Corbo
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