Università degli Studî Suor Orsola Benincasa
Centro Studi sui Fondamenti del Diritto Antico
Qatna (Siria), statue in basalto degli antenati raffiguranti
i sovrani defunti di
Qatna, XVIII-XVII sec. a.C., Morandi Bonacossi et al.
Mores, auctoritates, leges
Seminario di studi
Napoli, martedì 22 maggio 2018
Biblioteca Pagliara, via Suor Orsola 10
Cosa rappresentano, nelle varie civiltà antiche, i mores maiorum, i costumi seguiti, nei secoli precedenti, dagli antenati? In che modo, in che misura, a che titolo le generazioni successive sono tenute a rispettarli, a seguirli? Si può ritenere che da essi emani un'auctoritas, una forza morale in grado di vincolare una comunità a una determinata obbedienza, la cui trasgressione potrebbe determinare non solo una perdita di identità, ma anche la fine, o l'affievolimento, di una legittimità, di un diritto a esistere e operare? Possono, e come, tali mores, essere intesi come parametri vincolanti, norme imperative, vere e proprie leggi?
E ancora: che rapporto c'è tra memoria e diritto, tra eredità del passato, controllo del presente e costruzione del futuro? Che tipo di relazione, nei vari contesti spaziali e temporali, si instaura tra le varie generazioni? Se i discendenti ricavano dai defunti, loro maiores, legittimità, autorità, potere, e se i morti chiedono, in cambio, che la loro memoria venga onorata, che il loro nome non sia cancellato dal libro della vita, chi, da questo scambio, ricava, alla fine, un effettivo vantaggio? Ed è sicuro, poi, che si tratti sempre di un vantaggio? Il rispetto dei mores, oltre a rappresentare una forza identitaria, sociale, culturale, non può anche essere inteso come un limite, un freno all'innovazione, al progresso? Possono, le generazioni precedenti, comandare su quelle successive? Esiste, per gli eredi, un diritto di dimenticare, di trasgredire, di percorrere, in prima persona, e da soli, nuove, inesplorate vie? Un diritto all'oblio, all'infedeltà, alla disobbedienza? Ed è possibile, in tal senso, concepire un rifiuto della stessa memoria, intesa come catena, gabbia, prigione?
Queste, insieme a molte altre, alcune delle domande che saranno affrontate in questo nuovo seminario del Centro Studi sui Fondamenti del diritto antico, che, come di consueto, cercherà di favorire un'interpretazione delle diverse civiltà del passato attraverso un aperto dibattito, che permetta a studiosi di varia competenza e formazione di mettere a confronto le rispettive idee ed esperienze, alla ricerca di nuovi orizzonti investigativi di comune interesse.
Martedì 22 maggio 2018
ore 9,00
Saluti
Lucio d'Alessandro
Aldo Sandulli
Presentazione
Mariavaleria del Tufo
Francesco Lucrezi
Relazione introduttiva
Francesco Paolo Casavola
Interventi
Antimo Cesaro
Polibio e i destini della democrazia
Elena Tassi Scandone
"Gens ante omnes alias dedita religionibus". 'Fas' e 'ius' nel diritto etrusco
Valerio Massimo Minale
Il valore del passato nel 'prooimion' del 'Nomos Rhodios Nautikos'
Francesco Fasolino
Pena, emenda, vendetta nei diritti antichi
Daniela Piattelli
Il ruolo degli anziani in Israele
Amedeo Visconti, Wanda Nobile
Tradizione del passato e produzione legislativa nel mondo greco: qualche esempio
Luciano Minieri
I "mores gentilicii" come ordinamento
Francesco Guizzi
Uso e abuso delle acque in un'ansa del Meandro. Tra diritto greco e 'auctoritas'
romana
Giovanbattista Greco
L'interpretazione dei messaggi divini: un'eterogenesi dei fini?
Dibattito
Ore 14,30
Relazione introduttiva
Luigi Capogrossi Colognesi
Interventi
Massimiliano Marazzi
"Visibilis Hethaeorum auctoritas". La comunicazione del potere politico
attraverso l'epigrafia monumentale
Stefano De Matteis
Memoria, obbedienza, trasgressione
Pasquale Giustiniani
'Auctoritas domini'. La formazione della tradizione ecclesiastica
nell'epistolario di Agostino d'Ippona
Gianluca Zarro
Cives, Sanniti, consuetudo
Dario Annunziata
"Ius imaginum" e "patria potestas"
Loredana Cappelletti
Memorie di legislatori 'leggendari' nell'epigrafia di Sicilia
Cristina Simonetti, Silvia Festuccia
L'aquila e il serpente: l'obbligatorietà della pena
Mariateresa Amabile
'Sacertas' e follia
Paola Negri Scafa
Le adozioni a Nuzi: innovazione o tradizione?
Dibattito
Presentazione dei nuovi libri pubblicati o in via di pubblicazione del Centro Studi sui Fondamenti del diritto antico
Conclusioni
Massimo Brutti
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