Il progetto
Un Erasmus per il Mediterraneo
Una giornata dedicata ai temi dell'immigrazione e della cooperazione internazionale. All'ex facoltà di Economia dell'Università Federico II si è svolto l'evento, organizzato dalla rappresentanza italiana della Commissione europea, per stabilire nuove strategie d'integrazione nell'ambito del progetto "Conoscere per deliberare".
Nella mattinata si è tenuto un workshop deliberativo per raccogliere idee e proposte da presentare al Parlamento europeo su migrazioni e cambiamenti demografici. In particolare è emersa la necessità di riconsiderare i flussi migratori come risorsa utile a bilanciare l'invecchiamento della popolazione europea e la possibilità di dare nuovo slancio con le seconde generazioni nel rinnovamento delle competenze lavorative.
Dai tavoli di discussione è emersa la proposta di un progetto Erasmus per il Mediterraneo: un canale di formazione dal quale poterebbero passare scambi inter-culturali tra il nostro continente e i paesi africani affacciati sul Mare Nostrum. Uno strumento che dovrebbe permettere ai giovani migranti di poter poi tornare nei loro paesi di origine con un bagaglio di nuove competenze e conoscenze per formare un vero e proprio popolo euro-mediterraneo.
Nella seconda parte della giornata si è tenuta un'assemblea plenaria, dopo il saluto del sindaco Luigi de Magistris, in cui si è stato tracciato un bilancio della giornata e presentato i risultati del workshop. "Non realizziamo solo politiche contro l'emergenza migratoria - ha ricordato Lucio Battistotti, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea - ma sforziamoci di avere una visione di come sarà l'Europa tra cinque anni". Tra i relatori anche Benedetto Della Vedova, sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e unico rappresentante del Governo all'evento, che ha ribadito la necessità di regolamentare i flussi migratori, guardando ai prossimi venti anni e non solo a ridosso delle tornate elettorali. "L'Europa avrà bisogno di cittadini non solo migratori ma permanenti - ha affermato Philippe Fargues, direttore del Migration Policy Center IUE di Firenze -. Il rischio è che l'Unione Europea si chiuda agli stranieri e al tempo stesso non completi la sua piena realizzazione politica. Invito la Merkel a pensare più nel lungo periodo e a non guardare alle prossime elezioni europee".
Daniele Gargagliano
[1.4.2014 - 20:03]
© 2003/25 Università degli Studi Suor Orsola Benincasa Napoli · P.Iva 03375800632 · Versione 4.2 · Privacy
Conforme agli standard XHTML 1.0 · CSS 3 · RSS 2.0