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Ucraini in Italia

"Al Bano? Superstar per i nostri padri"
La musica leggera italiana ancora amata

La bandiera ucraina


«Toto Cutugno e Al Bano in Ucraina li conoscono tutti, sono famosissimi. Forse più che in Italia». Andrij, tecnico informatico ucraino da anni in Italia, lo dice ridendo ma lo pensa sul serio. «Quanto meno sono più apprezzati che da voi. Come i Ricchi e Poveri, Pupo, Romina Power. Sono sicuro che se il concerto di Toto Cutugno del prossimo 23 marzo a Kiev dovesse saltare, un sacco di gente si incazzerebbe tantissimo».

Dopo l'inserimento di Al Bano nella black list degli indesiderati in terra ucraina, la stessa sorte potrebbe toccare all'autore di Italiano vero e Voglio Andare a vivere In campagna.

«Ormai in Ucraina c'è una situazione assurda - continua Andrij - e tutto è diventato politica. Anche la musica. Io credo che musica e politica dovrebbero rimanere separate. E come me la pensa la maggior parte dei miei connazionali».

Non tutti però, perché dopo i fatti del 2014 in Donbass e Crimea, i rapporti tra Russia e Ucraina - tesi da decenni - hanno conosciuto il loro punto più basso.

«Quelli che vivono nelle città ucraine e soprattutto a Kiev - spiega Andrij - sono terrorizzati da tutto ciò che riguarda la Russia e soprattutto Putin. Ma secondo me sono la minoranza. Al massimo il 30% dei miei connazionali. Un 10%, invece, di sicuro è filo-russo. Ma la grandissima parte di noi resta neutrale e si chiede che senso abbiano queste misure».

Cutugno e Al Bano sono considerati delle star in tutta l'ex Unione Sovietica e ancora oggi è lì - tra Mosca, Erevan e Kiev - che vendono i dischi e riempiono i palazzetti dello sport.

«Prima della dissoluzione dell'Urss - continua Andrij - quelli italiani erano tra i pochi cantanti internazionali famosi anche da noi. La generazione dei miei genitori è cresciuta a "pane e Al Bano", quindi anche noi ultra-trentenni conosciamo tutte le hit di quegli anni».

Ma nel 1991 il sogno sovietico finisce, il mondo cambia e con lui anche le abitudini musicali degli est-europei.

«Non so nemmeno chi siano 'sti due...» risponde Vasily, barista ucraino a Napoli. A 21 anni - come i suoi coetanei in Ucraina - ha gusti musicali ben diversi. «Se vogliamo parlare di Eminem e 50 Cent, va bene. Ma questi due non li ho mai sentiti». Né ha sentito parlare del ban deciso dal governo nei confronti dei cantanti italiani "Amici di Putin".

«L'unica cosa che so - conclude porgendo al banco una tazzina di caffè - è che non far entrare un cantante in un Paese è brutto».

In altre parole, lasciatelo cantare!

Mario Messina

[16.3.2019 - 13:56]



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