Viktor Dedov
Il cameraman che
riprendeva il terrore
Le sirene che partono sono grida di terrore. Si placano per qualche minuto, poi ricominciano. 10, 11 volte durante la giornata. Avvertono gli ucraini che la fine è vicina, che il nemico si appresta ad arrivare più spietato che mai. Ma il popolo non si arrende, si nasconde, per come può riprende con il cellulare i missili che si abbattono sulle città deserte, già riempite da macerie. A Mariupol Viktor Dedov, il giorno 11 marzo, non fa in tempo a riprendere il terrore che si genera intorno a lui perché due bombe lo precedono. Lui lavorava come cameraman di una importante emittente televisiva ucraina, la sigma-tv. E nella mattina muore all'interno del suo appartamento bombardato. Lo ha conferma l'UNUN unione nazionale dei giornalisti dell'ucraina.
Viktor si trovava a casa quando due bombe hanno colpito il suo appartamento. I social hanno presto diffuso la sua immagine disegnata di un uomo disteso, simpatico con il cappellino e la felpa e, a fianco, la scritta storta in corsivo: i bombardamenti hanno ucciso Viktor Dedov. Viktor è stato il quinto giornalista ucraino ad aver perso la vita in questa guerra. Occhi lucidi e azzurri, aveva l'aria di una persona buona. La solidarietà verso i media e i giornalisti ucraini accomunati dal tragico destino non tarda ad arrivare sui social. La federazione europea dei giornalisti (EFJ) porge le condoglianze alla famiglia e agli amici più stretti e denuncia le atrocità della guerra.
Letizia Bambagini
[2.4.2022 - 07:12]
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