InchiostrOnline

a cura della Scuola di giornalismo Suor Orsola Benincasa
in convenzione con l'Ordine Nazionale dei Giornalisti

 
Fondazione Terzo Pilastro
IL MASTER GERENZA CONTATTI

La Pasqua di fede

"I napoletani celebreranno la rinascita"
"Festeggiare, invece, è un'altra cosa"

Don Tonino Palmese in una recente foto pubblicata sul canale Facebook della Fondaione Polis


"Con una guerra in corso, a maggior ragione le persone dovrebbero celebrare la Santa Pasqua, affidarsi a Dio, farlo entrare nel proprio cuore e pregare che tutto questo possa finire". Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis e responsabile dell'ufficio Problemi sociali presso la Curia partenopea, è da quindici anni referente regionale dell'associazione Libera e da anni accompagna nella "rinascita" i famigliari delle vittime innocenti di malavita. Quella di Don Tonino Palmese è una vita dedicata a chi soffre, ed è forse per questo che i suoi toni sono severi quando chiediamo di come prevede i fedeli napoletani "festeggino" la Pasqua in un momento così complesso: "Pasqua si può non festeggiare, ma che non venga celebrata è assurdo, soprattutto in un periodo come questo".

Papa Francesco, attraverso il proprio account su Twitter, ha lanciato un appello in vista della Santa Pasqua guardando al conflitto in Ucraina: "Si depongano le armi! Si inizi una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no! una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?".

"Le dichiarazioni del Papa - racconta Don Tonino Palmese - non mi lasciano affatto basito. Sono messaggi che un Pontefice deve dare. Nemmeno lui sa cosa succederebbe se andasse a Kiev, ma sa che se un suo ipotetico viaggio potesse far accelerare i processi di pace, andrebbe prontamente lì in Ucraina".

"Bisogna andare in chiesa e pregare", insiste don Palmese. "Non c'è bisogno di un appello ai napoletani. Chi è credente sa già quanto sia importante la Pasqua. Festeggiare e celebrare sono due cose differenti, non sta a me sapere se i napoletani, nonostante questa situazione che stiamo vivendo, avranno il giusto spirito per festeggiare. La guerra è un'atrocità. In questo periodo dobbiamo tutti unirci in preghiera, facendo ritornare il Signore dentro di noi".

Enrico Esente

[12.4.2022 - 11:24]



Email Stampa Facebook Twitter Reddit LinkedIn Pinterest Mix Tumblr Bufferapp




RSS

© 2003/24 Università degli Studi Suor Orsola Benincasa Napoli · P.Iva 03375800632 · Versione 4.2 · Privacy
Conforme agli standard XHTML 1.0 · CSS 3 · RSS 2.0