Rassegna
L'Ucraina riparte
da Confindustria
Una settimana dopo il premier Mario Draghi, ieri è toccato al presidente di Confindustria Carlo Bonomi. In visita a Kiev dal presidente Zelensky, per ribadire - ancora una volta - il messaggio: "L'Italia (degli industriali) è con voi".
Non si è trattato solo di un viaggio istituzionale, perché finalmente le basi per la rinascita dell'Ucraina sono state gettate non solo a parole, ma anche nei fatti.
Lo spiega Umberto Mancini, nell'edizione odierna de Il Mattino: "Bonomi è il primo imprenditore europeo che ha teso una mano concreta, siglando un protocollo bilaterale".
Ovviamente l'intesa è aperta per tutti i Paesi europei. Non è un caso, infatti, che l'accordo sia stato raggiunto a distanza di una settimana della visita a Kiev di Emmanuel Macron, il presidente francese, il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Insieme al premier Draghi hanno confermato la volontà di far entrare l'Ucraina nell'Unione Europea.
Sono tre i pilastri su cui si fonda il protocollo bilaterale. Il primo prevede un intervento sulla rete energetica. Il secondo pilastro punta a ripristinare i canali commerciali bloccati dal conflitto e, infine, non può mancare uno spazio dedicato esclusivamente alla digitalizzazione.
Quindi, seppur dal campo non ci siano ancora spiragli di pace, inizia a prendere forma la strada da seguire per la ricostruzione dell'Ucraina post-guerra. E i principali protagonisti per questa ricostruzione saranno proprio le nostre industrie, come specificato anche dal presidente ucraino Zelensky: "Per noi è importante che i produttori italiani si presentino sul nostro mercato con una nuova potente ondata".
Dario Vito
[21.6.2022 - 17:03]
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