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a cura della Scuola di giornalismo Suor Orsola Benincasa
in convenzione con l'Ordine Nazionale dei Giornalisti

 
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Crisi del cinema

Il pubblico vuole sentirsi protagonista


Se a livello internazionale l'Italia guarda agli Oscar con la candidatura a "Miglior film straniero", in casa la crisi sembra non avere fine. Le sale sono tristemente vuote e la caduta delle restrizioni non sembra sufficiente a far tornare il pubblico.

La situazione

È "Nostalgia" di Mario Martone ad aggiudicarsi la 30esima candidatura dell'Academy per un film nostrano, forte del successo di critica e pubblico. Uscita nelle sale il 25 maggio scorso, la pellicola con Pierfrancesco Favino ha guadagnato il podio del Box Office italiano a fine maggio e ha incassato 1,5 milioni di euro al botteghino. Una cifra tutt'altro da record, dovuta a una situazione di grave difficoltà vissuta dal cinema italiano. Una crisi iniziata da qualche anno e poi aggravata dalla pandemia. Il risultato: le sale sono vuote. Ciò è vero anche oggi, con le restrizioni anti-covid ormai decadute.

Alcune cause

Una delle cause della crisi si può ravvisare nella realizzazione, durante il 2020 in particolar modo, di un numero notevolmente ridotto di film. Secondo dati dell'Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali (ANICA), nel primo anno della pandemia sono state realizzate 252 pellicole, a fronte delle 325 del 2019. Nel 2021 il numero sale a 353, superando il dato dell'anno pre-pandemico, ma ciò non argina la crisi. Nel secondo anno di pandemia sono stati registrati, rispetto al 2019, una diminuzione degli incassi del 73,36% e una riduzione delle presenze del 74,60%. Per quanto riguarda il 2022, il 60% degli italiani non è andato al cinema neanche una volta. È quanto affermano i dati del report Swg realizzato per il ministero della Cultura e presentato dall'ex sottosegretaria Lucia Borgonzoni.

Ad aggravare la crisi del cinema si aggiunge il fatto che nel 2020 e anche nel 2021 i film che hanno visto la luce sono stati spesso disponibili in sala per un tempo limitato, per poi essere distribuiti in streaming. Questo ha spinto molte persone ad aspettare per poter godere della pellicola direttamente dalle piattaforme digitali sul proprio televisore.

Una situazione che si è però invertita nel 2022: l'anno che sta per finire è stato segnato da un numero maggiore di pellicole, rimaste in sala per un periodo più esteso e incentrate su storie varie ed accattivanti. Ad esempio, si è passati dal distopico (ma non troppo) "Siccità" di Paolo Virzì al letterario e provocatorio "Dante" di Pupi Avanti, dalla storia vera de "Il signore delle formiche" di Gianni Amelio al thriller nordico "Il sole di mezzanotte" di Francesco Carrozzini. L'originalità delle trame è un fattore fondamentale per attrarre il pubblico in sala, venuto a mancare durante i due anni di pandemia.

La promozione

È da riconoscere una limitata attrattiva del cinema rispetto alle serie tv e ai prodotti di servizi come Netflix e Sky. Questi sono diventati maestri nella promozione: si pensi a come, nello scorso maggio, Piazza Duomo a Milano sia stata "invasa" grazie a Netflix dai mostruosi "demogorgoni" per l'annuncio della nuova stagione di "Stranger Things"; ancora, ad agosto Sky ha installato un vero trono di spade nella torre di Londra per sponsorizzare l'uscita di "House of the Dragon", serie prequel di "Game of Thrones".

Iniziative del genere, a livello cinematografico, mancano totalmente nel nostro Paese. Solo parzialmente ricollegata al settore è stata infatti la manifestazione organizzata dalla Rinascente a Milano per i 60 anni di Diabolik, eroe dark che tornerà nei prossimi giorni al cinema con un nuovo capitolo della saga diretta dai Manetti bros. Per l'anniversario, Diabolik e la sua compagna Eva Kant (impersonati da due acrobati) hanno "realizzato un colpo" nei grandi magazzini meneghini. L'evento ha riscosso un grande successo di pubblico, sia tra i più piccoli che tra gli adulti.

Trovate e idee del genere potrebbero far rinascere l'amore per il cinema nel pubblico, che si sentirebbe più coinvolto e incuriosito. Lo afferma anche il regista Roberto Andò, in sala con il pirandelliano "La stranezza". Il cineasta siciliano afferma che "il pubblico vuole interagire e tornare ad essere presente e protagonista". L'esperienza cinematografica deve acquisire nuovamente valore con pellicole più accattivanti e ricercate, iniziative di promozione più coinvolgenti ed emozionanti e anche con strutture di proiezione più confortevoli: la maggior parte delle sale italiane sono più che datate, con poltroncine consumate e sistemi audio non all'altezza delle moderne tecnologie.

Annachiara Giordano

[8.11.2022 - 15:04]



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