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a cura della Scuola di giornalismo Suor Orsola Benincasa
in convenzione con l'Ordine Nazionale dei Giornalisti

 
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Ischia

Giornalista sfollata due volte
"Avevamo denunciato, mai ascoltati"


Sfollata due volte in cinque anni: prima per il terremoto che ha colpito Ischia nell'estate del 2017, poi per la frana che ha investito Casamicciola Terme il 26 novembre scorso. Ida Trofa, giornalista di 44 anni ha sempre vissuto a Casamicciola, da quando era bambina. Negli ultimi anni ha dimenticato tutti i bei ricordi che la legavano al suo territorio e ha conservato solo l'ansia e la paura di dover scappare ancora per tutelare la propria vita e quella dei suoi cari. "La mia famiglia - racconta Ida - non è stata toccata dalla frana perché anni fa si è trasferita in un'altra zona. Per me è stato terribile vedere tutte quelle giovani vite spezzate, intere famiglie annientate. In paese ci conosciamo tutti, anche solo di vista. È stato devastante perdere persone con cui ho condiviso momenti di vita, ricordi d'infanzia e di gioventù. Oggi restano solo rabbia, delusione e paura".

Il primo segnale di allerta Trofa lo ebbe nel 2009 quando un'alluvione allarmò i cittadini, ammazzando una giovane ragazza. Da lì l'ansia e la paura che si potesse ripetere in maniera più imponente e decisiva, abbattendosi sul resto dell'Epomeo.

Quasi dieci anni di stabilità, poi il terremoto del 2017 che ha colpito l'intera zona, distruggendo la città una prima volta e travolgendo anche la casa di Ida, ritrovatasi tra gli sfollati e obbligata a trovare una sistemazione nuova.

La ricerca della nuova casa è andata avanti ed è stata fatta con accuratezza. La giornalista, una volta trovata la dimora, ha chiesto se fosse in una zona sicura per essere certa di non dover correre di nuovo al riparo. "Mi hanno detto di non preoccuparmi, che la zona non era a rischio", rivela. Invece, cinque anni dopo, la sua nuova casa rientra nell'area circoscritta e identificata dopo la frana come zona rossa.

Ida ora è nuovamente sfollata e viene ospitata dall'hotel Michelangelo insieme ai superstiti, gli altri evacuati. Il fango ha travolto Casamicciola uccidendo 11 persone, stroncando un'intera famiglia, colpendo anche i bambini, non risparmiando niente e nessuno.

La giornalista ha aiutato i soccorritori nelle ricerche, si è prodigata ad assisterli ed è stata attiva nel 'Com', centro operativo del Majo a Casamicciola Terme, una baracca messa in piedi nell'agosto del 2021 per dare riparo agli sfollati del post-terremoto. Oggi quel centro di fortuna è un punto di riferimento fondamentale per i soccorritori. Lì vanno a mangiare, bere, ristorarsi, riposarsi e raccogliere informazioni. I ragazzi attivi nel Com aiutano i soccorritori e i volontari a raggiungere i sentieri e proseguire le ricerche.

Un destino, quello di Casamicciola, che lei insieme con i suoi concittadini avevano già previsto nel 2019 quando raccolsero oltre 4.000 firme per chiedere al governo accertamenti sul territorio e la sua messa in sicurezza. "Nel 2019 - spiega Trofa - con oltre 4.300 firme chiedemmo la proroga dello stato di emergenza per il terremoto con accertamenti e messa in sicurezza dell'intera zona". Ma non solo. In quegli stessi anni l'università Federico II di Napoli e l'università Vanvitelli di Caserta hanno portato avanti studi e progetti per la messa in sicurezza di Ischia e dell'Epomeo, su sollecitazione dei cittadini preoccupati.

Un primo progetto era quello di ricostruire Ischia sul modello di Erice, zona sismica della Sicilia. In questo piano è inserita l'idea di costruire sull'Epomeo, a Casamicciola Terme, un 'Osservatorio' per il monitoraggio dell'isola. Valorizzando le risorse termali e i complessi esistenti, abbandonati, ma al contempo ottenendo un laboratorio permanente per lo studio delle emergenze ambientali, sismiche e vulcaniche. A Erice un centro simile è arroccato sul monte ed è un valore aggiunto in quanto diventato uno dei più importanti Centri internazionali di congressi scientifici e multidisciplinari. Lì si riunirono per la prima volta, negli anni '70, scienziati Usa e Urss per parlare di obiettivi scientifici comuni e di disarmo nucleare. Quindi il centro sarebbe potuto essere d'aiuto anche per incrementare il turismo nelle stagioni meno favorevoli, con incontri culturali e scientifici.

Nel 2018/2019 il Laboratorio di urbanistica del corso di laurea magistrale in progettazione architettonica dell'Università Vanvitelli invece pubblica un dossier dal titolo "Ischia: progettare la ricostruzione" che viene consegnato direttamente al senatore Vito Crimi, delegato del governo su questo tema. In ultimo "abbiamo coinvolto - dice Trofa - anche i fratelli Rendina, professori emeriti della Vanvitelli e operativi al Cnr. Era il 2022, ma senza i fondi non si poteva fare nulla. Tutte le iniziative sono nate in autonomia e senza risorse economiche. Se fossimo stati ascoltati, avremmo evitato una tragedia. Non eravamo pazzi, solo giustamente preoccupati e lungimiranti".

Cristina Somma

[6.12.2022 - 13:34]



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