"Sono convinto che il congresso Pd lo vincerà Elly Schlein. La certezza mi viene dal fatto che a sostenerla ci sia anche Franceschini. E se c'è lui...". Così conclude il giornalista Paolo Mieli la Lectio magistralis "Napoli cent'anni fa, la città al tempo della marcia su Roma" tenutasi questa mattina all'Università Suor Orsola Benincasa.
Una lezione che ha avuto come tema il fascismo a Napoli, ma tante domande hanno portato la discussione dal 1922 all'attuale governo Meloni. Si è passati quindi dalla storia della marcia su Roma alla politica di oggi. Mieli ha sottolineato il carattere particolare della città di Napoli dicendo che "fiuta i tempi e che i napoletani, come si sono adattati passando dal regime borbonico a quello dell'Italia unita così poi si sono adattati al fascismo". Se questa capacità di prevenire i tempi è vera, ha continuato Mieli, resta problematico il rapporto tra il nuovo governo e il Mezzogiorno, perché finora "c'è stata poca attenzione verso il Sud, che non a caso ha risposto con prudenza". Proprio perché Napoli ha questa capacità di capire i contesti politici, la Meloni farebbe bene, secondo Mieli, a rivedere il suo rapporto con il Mezzogiorno.
La lezione si è aperta con i saluti del rettore dell'Università Lucio d'Alessandro ed è stato presente anche il direttore della Scuola di Giornalismo Marco Demarco.
"Napoli- ha detto Mieli- non era fascista lo diventò in maniera impetuosa nei mesi successivi alla marcia su Roma". "Quel fascismo- ha continuato- era fatto da classi dirigenti che, avendo capito quale sarebbe stato il nuovo regime, immediatamente si adattò" . Non era la prima vota che i napoletani si trovavano in questa situazione. "Già nel passaggio dal Regno delle Due Sicilie all'Italia Unita nel 1861 - ha detto Mieli- i napoletani da un giorno all'altro dovettero negare le loro tradizioni, la loro identità".
Si è parlato anche di una capacità di reazione della città ai nuovi contesti politici e si è affrontata quindi anche la tematica delle Quattro giornate di Napoli, che dal 27 al 30 settembre 1943 si ribellò alle forze tedesche. Questo fenomeno delle Quattro giornate, secondo Mieli, è stato enfatizzato perché poi, ha detto: "Non si capisce perché i napoletani non siano stati mandati a combattere i tedeschi anche nei giorni successivi".
All'incontro hanno partecipato anche il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, il direttore del Mattino Francesco De Core e il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo D'Errico, ma anche le storiche firme del Mattino Marisa La Penna e Gigi Di Fiore e i giornalisti del Corriere del Mezzogiorno Vanni Fondi e Angelo Lomonaco.
Maria Chiara Valecce
[7.12.2022 - 17:29]
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