Camera di Commercio
Più integrazione fra Sud e Paesi Arabi
"E' necessario promuovere una maggiore integrazione tra il Sud dell'Italia e l'ampia area che si estende dai Paesi arabi mediterranei al Medio Oriente e alle ricche economie dei Paesi del Golfo". Queste le parole dell'ambasciatore italiano in Algeria ed Egitto Antonio Badini.
Rilanciare l'azione della Camera di Commercio Italo-Araba dopo anni difficili e di lenta decadenza, questo l'obiettivo che si prefigge il "Parlamento per la Pace e la Coesione dei Popoli del Mediterraneo", presieduto da Aurelio Punzo. L'iniziativa principe è stata l'organizzazione di una tavola rotonda alla quale hanno preso parte personalità del mondo finanziario, imprenditoriale e diplomatico.
Nell'evento, ospitato dal Banco di Napoli, si è parlato della prospettiva di rafforzamento del peso economico del Mezzogiorno d'Italia nei mercati dell'area Mediterranea. Presente anche una delegazione del governo Somalo presieduta da Mohamed Nur Sheikh Ahmed, consigliere del primo ministro della Somalia.
E' alto il potenziale di crescita delle relazioni commerciali tra paesi arabi e mezzogiorno italiano, caratterizzato dal forte sviluppo di piccole e medie imprese tecnologicamente avanzate.
"Bisogna facilitare la formazione di partenariati imprenditoriali, unendo i punti di forza di diversi processi produttivi - ne è convinto l'ambasciatore Badini - questo porterebbe ad una relazione qualità-prezzo maggiormente competitiva nel mercato mondiale".
Il presidente del Banco di Napoli Maurizio Barracco ha aperto i lavori della giornata sottolineando come il sud Italia abbia dei centri produttivi particolarmente competitivi sul mercato globale agroalimentare, nonché un sistema logistico-portuale d'eccellenza. Entrambe le realtà non riescono a garantire sufficienti posti di lavoro ai tanti giovani qualificati, in quanto sparsi a macchia di leopardo sul territorio e poco sostenuti. "Dobbiamo sforzarci tutti per generare nuove imprese competitive - quanto sottolineato da Barracco - e ugualmente fondamentale è sostenere quelle già esistenti, stimolando gli investimenti nei campi della formazione e della ricerca. Se l'Europa dopo il voto di maggio, avendo completato lo sviluppo nord-orientale, prenderà in debita considerazione lo sviluppo dei paesi del mediterraneo, che crescono annualmente di almeno il 3%, l'Italia del Sud potrà avere una grande occasione". A noi scegliere se essere competitivi o meno.
Lara De Luna – Valentina Trifiletti
[26.2.2014 - 19:17]
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