Il caso Rafael
Da Doha allo scivolone di Palermo
Rafael sì, Rafael no. Il dibattito tra i tifosi del Napoli si è acceso con veemenza dopo l'ultimo errore del portiere brasiliano. Un'indecisione che ha inaugurato la vittoriosa serata del Palermo, nel netto 3-1 di sabato sera al Barbera. A questo punto è lecito porsi la fatidica domanda: è giusto puntare su Rafael anche per il futuro o bisogna tuffarsi sul mercato alla ricerca di un elemento che (magari) abbia anche esperienza nell'Europa che conta?
Il rendimento del numero uno brasiliano è finito sotto accusa sin dalle incertezze di Bilbao, in quell'infelice notte di agosto che ha decretato la fine del sogno Champions League per gli azzurri. "Rafael rischia", ha titolato il Corriere dello Sport, "Il vero errore è stato non riconfermare Reina", ha avvisato Il Mattino. Un confronto impietoso: da Zoff a Castellini, da Taglialatela a Iezzo, tutti hanno concordato sul fatto che, per puntare al top, sia necessario un portiere di levatura internazionale. E che, evidentemente, Rafael non offre queste garanzie.
Eppure il popolo partenopeo si era innamorato del proprio numero uno nella leggendaria notte di Doha, quella della Supercoppa vinta contro la Juventus. Una sorta di samba sulla linea di porta nel momento dei rigori avversari. Un balletto che è valso il terzo trofeo dell'era De Laurentiis.
Da Doha a Palermo, le distanze sembrano annullarsi tutte d'un colpo. Il tiro di Lazaar da 40 metri sembrava velleitario, ma la palla è rimbalzata proprio davanti a Rafael. Sfortuna? Errore tecnico? Quando la nebbia rosanero si sarà diradata, che cosa ne sarà del portiere brasiliano? I tifosi si ricorderanno le sue prodezze in Supercoppa o le incertezze in campionato? Intanto, in panchina freme Andujar: il numero 12 della Nazionale argentina farà di tutto per convincere Benitez ad affidargli un posto da titolare.
Gianmarco Della Ragione
[16.2.2015 - 17:49]
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