Tour "Sciò Napoli"
Pignasecca, ecco perchè si chiama così
"Quattro passi alla Pignasecca e a Montesanto" è il tour organizzato dall'Associazione culturale "Sciò Napoli". Domani, dalle 10.30, partendo dalla funicolare di Montesanto, turisti e napoletani potranno visitare e comprare al mercato più antico di Napoli, la Pignasecca. Gli organizzatori faranno da guida raccontando le leggende che aleggiano tra i vicoli del mercato. Sarà possibile visitare anche la chiesa di Santa Maria di Montesanto e quella di San Nicola alla Carità e scoprirne i tesori pochi noti. È previsto anche uno spuntino, a base di frittura e cibi da strada in tipico stile napoletano. Per partecipare è necessaria la prenotazione (i contatti sul sito http://www.scionapoli.it).
Un'anticipazione sulle leggende legate a questo antico luogo: perché si chiama Pignasecca? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro nel tempo. Di preciso al 1500. La zona del noto mercato si trovava all'epoca fuori le mura della città, dove c'erano fiorenti orti, tant'è che il luogo era noto con il nome di "Biancomangiare" per indicare la salubrità del sito. Per costruire via Toledo, gli orti furono spianati e di tutta la vegetazione non restò che un pino che in napoletano, per metinomia con il frutto, si dice una pigna. Su di esso nidificarono numerose gazze che nascondevano nei loro nidi gli oggetti, anche preziosi, rubati entrando nelle case. L'arcivescovo del tempo, non meglio identificato, stanco delle lamentele dei derubati, lanciò una scomunica contro le gazze. Inchiodò la bolla al tronco e l'albero, la pigna, a poco a poco seccò. Da quel momento la pigna divenne "Pignasecca" e il popolo continuò a chiamare quella che era stata il "Biancomangiare" con il nome di "Pignasecca".
La leggenda vuole che le gazze ladre rubarono anche l'anello del vescovo mentre si trovava a letto con la perpetua.
Elisabetta de Luca
[6.3.2015 - 13:37]
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