"Il carro di Rafa Benitez stamattina...noi silenti e consapevoli lo vediamo passare". Sotto, l'immagine di un treno stracolmo di persone con la scritta "Ferma in tutti i bar di Napoli e provincia". L'irridente tweet pubblicato questa mattina da Claudio Botti, noto avvocato penalista e autore del "Te Diegum", ha racchiuso in sé la profonda ratio del tifoso partenopeo per antonomasia: depresso e ferocemente critico nei periodi bui, esaltato e dispensatore di complimenti in quelli positivi. Un modus operandi del mondo pallonaro che anche la stampa dimostra spesso di adottare.
Prendiamo come esempio il quotidiano "Il Mattino" e analizziamo le pagine di sport pubblicate prima e dopo il ritiro di Castel Volturno, cominciato appena otto giorni fa e fin qui vero crocevia della stagione del Napoli. Prima di allora, gli uomini di Benitez venivano da due punti conquistati nelle ultime cinque gare di campionato (pareggi contro Inter e Atalanta, sconfitte per mano di Torino, Verona e Roma), una striscia negativa - frutto di soli 3 gol fatti e 7 subiti, oltre che di un gioco approssimativo - che aveva fatto piombare la squadra al sesto posto. Non solo: il ko al San Paolo contro la Lazio di mercoledì 9 aprile ha sancito l'eliminazione dalla Coppa Italia, nonostante l'1-1 dell'andata. I titoli? "Disastro Napoli", "Higuain-Callejon, quella porta che diventa sempre più lontana", "C'era una volta l'attacco azzurro, esercito allo sbando". In quattro giorni due dei tre obiettivi stagionali sono svaniti e De Laurentiis ha preso la decisione di isolarsi dalle "distrazioni della città" per salvare il salvabile nel finale di stagione.
Una scelta quanto mai azzeccata, col senno di poi. Dal 12 aprile ecco i due successi rivitalizzanti: il secco 3-0 ai danni della Fiorentina e il 4-1 di ieri a Wolfsburg. Due vittorie che hanno fatto riesplodere l'ottimismo e gli elogi tra i tifosi e i giornalisti. "Difesa saracinesca, Gargano una diga", "Hamsik e Callejon pedine importanti", "Gli occhi della tigre", "Il miracolo della squadra che sa vincere". Il radicale cambiamento nei titoli si è rivelato il miglior indicatore di un'inversione di tendenza che adesso fa remare tutti dalla stessa parte. Benitez ha festeggiato al meglio in terra tedesca i suoi 55 anni. Il suo futuro all'ombra del Vesuvio, praticamente segnato fino a 24 ore fa, è magicamente tornato in discussione: adesso tutti lo appoggiano e lo invitano a restare.
Come per ogni cosa, in medio stat virtus: secondo il tecnico spagnolo, un atteggiamento diverso da parte della stampa avrebbe contribuito a una maggiore serenità dell'ambiente. Titoli o non titoli, sarà decisivo il prossimo mese e mezzo: solo il campo stabilirà se la prossima sarà l'estate dei rimpianti o delle definitive celebrazioni.
Gianmarco Della Ragione
[17.4.2015 - 14:59]
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