E' morta la Sidoti
L'atletica piange lo "scricciolo d'oro"
In un movimento sportivo così piccolo come quello siciliano, lei con il suo metro e cinquanta scarso era davvero un gigante. É morta nella sua Gioisa Marea a soli 44 anni Annarita Sidoti: madre di tre figli e una vita dedicata alla marcia. Nel suo medagliere luccica la vittora nel 1997 ai Mondiali di Atene nella 10 km: l'immagine è quella di una donna con i capelli corti che taglia il traguardo in solitaria, regalando la prima medaglia alla nazionale italiana in quella competizione. E pensare che in quella spedizione era stata convocata dall'allora c.t. Sandro Damilano come riserva di Rossella Giordano, a cui dedicò la vittoria ancora in lacrime. In quella selezione compose un terzetto da sogno insieme a Elisabetta Perrone ed Erika Alfridi, partecipando a quello che è stato il momento di maggior competitività della marcia italiana al femminile.
Candido Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport, l'aveva ribattezzata lo "scricciolo d'oro", quando agli Europei di Spalato vinse, a soli 21 anni, la sua prima medaglia d'oro a dispetto dei 20 centimetri d'altezza che la separavano dalle avversarie. Oro continentale che bisserà 8 anni più tardi a Budapest nel 1998. Quella l'utlima medaglia e l'ultimo podio di una campionessa venuta dal profondo Sud: in mezzo vittorie e piazzamenti alle Universiadi e agli Europei indor ma anche una parentesi nella politica, come assessore allo Sport di Gioisa Marea.
Una lunga malattia ha stroncato Annarita Sidoti e ora l'ateltica italiana piange la sua campionessa tascabile: scarpa numero 34, cuore e polmoni grandi come il mare.
Daniele Gargagliano
[21.5.2015 - 23:23]
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