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Keita, 22 anni

Dalla Catalogna a Roma
oltre 100 presenze in A


Ha appena 22 anni, compiuti lo scorso 8 marzo, ma è già oltre le 100 presenze in serie A. Dalla Catalogna a Roma, senza dimenticare mai le origini senegalesi. È Keita Balde l'uomo in più della 28esima giornata di serie A. Ieri all'Olimpico, nel posticipo serale, il calciatore laziale ha sbloccato la partita con il Torino.

Dopo il primo tempo finito a reti inviolate, al 56' la rete di Immobile, al 72' il pareggio di Maxi Lopez. Qualche minuto dopo Simone Inzaghi decide di giocarsi la carta Keita, inserendolo al posto del capitano Biglia. All'87' Lukaku gli serve una palla che passa tra due giocatori del Torino e addirittura sotto le gambe dell'arbitro Mazzoleni. L'attaccante raccoglie, avanza leggermente e tira da fuori area un pallone che si va a insaccare nell'angolino alto. Hart non può niente sul destro a giro da venti metri. Ed è davanti alla porta anche al 91' quando Felipe Anderson innescato da Lulic decide di concludere da sé. È 3 a 1 per la Lazio, che supera l'Inter e agguanta il quarto posto.

Keita è alla Lazio dal luglio 2011 quando arrivò dal Barcellona per circa 300mila euro. Nato in Spagna, ma da genitori senegalesi, andò ad occupare la casella di extracomunitario inizialmente destinata al brasiliano Breno, difensore finito poi in carcere per aver dato fuoco alla sua villa nel settembre 2011. Con i blaugrana non aveva mai esordito, anzi dopo sei anni di cantera era stato girato in prestito "forzato" al Cornellà, società satellite del Barcellona. Una punizione per uno scherzo che nel 2010, quando aveva 15 anni, fece a un compagno di squadra mettendogli del ghiaccio nel letto. Al Cornellà fece 47 goal in una sola stagione e quando il Barcellona lo richiamò alla base, Keita chiese, forse per ripicca, di andare via. Il suo agente lo segnalò al ds Igli Tare che lo acquistò.

Il primo anno, in attesa del passaporto comunitario, giocò solo la Wojtyla Cup, torneo internazionale dedicato alle formazioni Primavera, di cui l'anno seguente divenne titolare fisso diventando Campione d'Italia. L'esordio in prima squadra avviene il 15 settembre 2013, da allora 126 presenze e 23 goal tra campionato, coppa Italia, Champions ed Europa League.Intanto debutta in Nazionale: dopo aver aspettato a lungo una chiamata dalla Spagna, sceglie il Senegal, squadra con cui ha disputato l'ultima Coppa d'Africa, venendo eliminato ai quarti dal Camerun.

Ala sinistra, che può giocare anche a destra, è un'ottima spalla per Ciro Immobile, ma Inzaghi varia spesso il modulo: dal 3-5-2 al 4-4-2 passando per il 4-2-3-1 schierato con il Torino. E a seconda dei casi capita che gli venga preferito Felipe Anderson, altra ala con cui non sempre coesiste.

In attesa di capire cosa deciderà per la prossima stagione, Keita rimane l'uomo in più, anche nella rosa, dove figura come giocatore cresciuto nel vivaio e, secondo le regole della Lega. non va dunque a inficiare sul tetto massimo dei 25 giocatori.

Con lui a Formello abita il fratello più grande Tobal, il maggiore di quattro figli. Gli altri due sono più piccoli e giocano entrambi a calcio: Ibou, classe '99, nella Primavera Sampdoria, Mamadou junior Keita, del 2001, in quella del Barcellona. E chissà che non ne venga fuori una dinastia...

Emanuele La Veglia

[14.3.2017 - 23:07]



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