L'Uomo in più
Saponara in viola
L'ultimo treno per vincere
Fino a un paio di mesi fa, a Empoli, la giocata che ha deciso Crotone - Fiorentina l'avrebbero definita "alla Saponara" o, i più audaci, "saponaresca". L'assist sfoderato da Riccardo Saponara per mandare in gol Nikola Kalinic a tempo quasi scaduto è un ensamble di coordinazione e imprevedibilità. Il trequartista acquistato dai viola nel gennaio scorso è subentrato a uno spento Federico Chiesa. E'passata poco più di un'ora di gioco quando riceve il pallone da Tello in posizione centrale, sui 35 metri. Con un controllo orientato evita l'intervento di Capezzi che arriva di corsa e affonda un timido sgambetto. L'ex Empoli lo salta secco ma il piede dell'avversario lo sbilancia. Prima di cadere ha appena il tempo di seguire con la coda dell'occhio il taglio di Kalinic. Carica il sinistro e, con un lancio calibrato al millimetro, serve al centravanti croato la palla gol che regala alla Fiorentina i tre punti e tiene aperte le speranze gigliate nella corsa all'Europa League.
Una giocata, quella di Saponara, che fa pensare a un potenziale immenso non espresso ai massimi livelli. O, guardando il fantasista con un occhio più poetico, si potrebbe pensare che il suo talento semplicemente non sia ancora sbocciato del tutto, e che ancora debba farci vedere il meglio. Chissà, magari potrebbe sbocciare proprio con l'arrivo della primavera.
Non sarebbe impossibile, per un giocatore che a 25 anni potrebbe avere ancora qualche cartuccia da sparare prima di essere bollato come incompleto o perfino come bidone. Il talento di Saponara ha mostrato i suoi sprazzi migliori a Empoli, dove ha fatto innamorare i tifosi con le sue cavalcate palla al piede e la visione di gioco da trequartista maturo nonostante la giovane età.
Aveva appena compiuto 21 anni quando, nel 2013, Silvio Berlusconi vide in lui un possibile erede di Kakà, non a caso idolo di Saponara - da qui anche il soprannome Ricky, per avvicinarsi al campione brasiliano - per l'eleganza e lo stile di gioco. Nonostante avesse giocato solamente in Serie B.
L'approdo in maglia rossonera sembra essere la nota dolente della sua carriera fin qui. Forse si tratta di una chiamata prematura, forse ha accusato il colpo del salto di categoria. L'avventura in rossonero di Saponara dura solo un anno e mezzo, senza lampi né bagliori: appena 8 presenze e nessun gol. Sembrava un giocatore diverso, incapace di esprimere il suo talento e di portare in campo le giocate che fino a poco prima faceva con semplicità irrisoria.
A gennaio 2015 si ritrova a prendere una decisione difficile ma saggia: torna alla base, ad Empoli, per risollevare una carriera che rischiava di perdersi in un vicolo cieco. E come per magia, la maglia azzurra restituisce al fantasista la sua classe. La stagione, iniziata con una sola presenza in quattro mesi al Milan, si chiude con 7 gol e 4 assist in 17 partite alla corte di un certo Maurizio Sarri. Con la giusta continuità, nonostante il passaggio di testimone in panchina tra l'attuale allenatore del Napoli e Giampaolo, riesce a imporsi anche nel campionato successivo, portando l'Empoli alla salvezza con 5 gol e 10 assist. Numeri che gli valgono le ritrovate attenzioni dei migliori club italiani.
Sarà stata la paura di acquistare un Saponara in versione Milan, o l'incertezza dovuta alle alte pretese economiche dell'Empoli, ma l'unica squadra che ha avuto il coraggio di dare a "Ricky" un'altra chance è la Fiorentina. Con un'offerta che arriva solo a metà campionato.
Saponara per la Viola potrebbe essere l'acquisto che risolleva un campionato piuttosto piatto e senza squilli. La Viola per Saponara potrebbe essere la piazza giusta per affermarsi in una squadra con ambizioni europee. Ma soprattutto potrebbe essere l'ultimo treno per dimostrare a tutti di essere più di un grande pesce in un piccolo stagno.
Alessandro Cappelli
[21.3.2017 - 13:19]
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