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Serie A

Coulibaly e Han in campo
Due giocatori, due storie

Coulibaly e Han


Gol, risultati sorprendenti, ma anche altro. La 30sima giornata che ci siamo lasciati alle spalle ha visto l'esordio nel nostro campionato di due giovani promesse: uno è il nordcoreano Han, di professione attaccante del Cagliari, l'altro è Coulibaly, centrocampista promettente del Pescara di Zeman.

«E' arrivato qui grazie anche al Senatore Razzi, senza il suo interesse non sarebbe stato possibile. Ho sentito il Senatore, mi ha chiamato per esprimere tutta la sua soddisfazione» ha dichiarato il suo procuratore Alessandro Dominici, esperto di calcio orientale che portò a Perugia il giapponese Nakata e il sudcoreano Ahn. Domenica allo stadio 'Renzo Barbera' il giovane Han ha fatto il suo debutto assoluto nel massimo campionato italiano, dopo aver messo in luce i suoi colpi migliori durante il torneo di Viareggio.

Classe '98, fisico asciutto e scattante, inserito nella lista dei 50 giovani più promettenti, l'attaccante nato a Pyongyang ha ricevuto i complimenti del suo allenatore Massimo Rastelli. «E' interessantissimo, ha grande qualità, è velocissimo. Deve crescere tranquillo. Ha fame di arrivare e da qui alla fine avrà le sue chance per mettersi in mostra. Verrà impiegato e secondo me ci darà delle soddisfazioni» dice il tecnico del Cagliari che ha tesserato Han solo due settimane fa. Han è il ventesimo nordcoreano a giocare negli ultimi 10 anni nei 5 massimi campionati europei.

Contemporaneamente domenica debuttava allo stadio 'Adriatico' di Pescara Mamadou Coulibaly. La storia del 18enne centrocampista parte dal mare: nato in Senegal nel 1999, è sbarcato in Europa, da clandestino, nel 2015. «Non avevo i soldi per la nave, un signore ha avuto pietà di me vedendomi dormire al porto e mi ha fatto salire. Non so nuotare: ci fossero stati problemi, sarei annegato» ha raccontato Coulibaly.

L'approdo in Italia prima a Livorno e poi a Pescara. «Stavo dentro una casa-famiglia a Montepagano, dove mi hanno aiutato tanto: senza di loro non sarei mai arrivato qui perché non avevo i documenti, non avevo niente. In Italia ho dormito anche fuori tre giorni, al campo sportivo di Roseto» continua il centrocampista paragonato a Pogba e tra i migliori in campo domenica contro il Milan. Incredibile se si pensa che era la sua prima da titolare in Serie A.

Giuseppe Di Martino

[4.4.2017 - 13:59]



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