L'uomo in più
La zampata di Simy
Un gigante a Crotone
Dire che l'uscita a vuoto di Joe Hart l'abbia aiutato è un eufemismo. Lo stesso si può pensare della dormita della difesa del Torino. Eppure Simy ha avuto il merito di farsi trovare pronto. È il mestiere del bomber, quello di essere al posto giusto al momento giusto. Rapace, l'attaccante in maglia rossoblù anticipa con una zampata la chiusura del soporifero Carlao depositando la palla in fondo al sacco granata. 1 a 1. La rete pareggia il vantaggio su rigore di Andrea "il Gallo" Belotti e porta il Crotone a conquistare un punto sul campo dell'Olimpico di Torino. Un risultato forse immeritato, vista la mole di gioco espressa dai padroni di casa, ma comunque importantissimo per le speranze di salvezza della compagine calabrese. Dopo le vittorie contro Chievo e Inter, è arrivato dunque il pareggio di Torino. Sette punti in tre partite che danno fiducia a un Crotone lontano 5 punti dall'Empoli quart'ultimo a sei giornate dalla fine del campionato di Serie A.
Se la lotta per la salvezza è ancora aperta, parte del merito è quindi anche suo: Simeon Tochukwu Nwankwo, in arte Simy, professione attaccante. Nato 25 anni fa a Lagos, si trasferisce dalla capitale nigeriana in Portogallo inseguendo un pallone. Nella Portimonense la trafila nelle giovanili e poi il debutto in Segunda Liga, la serie B Lusitana. Dopo aver segnato 17 gol in due anni approda al Gil Vicente, in Primeira Liga. Alla sua terza stagione con la maglia rossa diventa capocannoniere della Segunda Liga mettendo la firma per 20 volte sul tabellino dei marcatori. A quel punto arriva la chiamata del Crotone che ha appena guadagnato la sua prima storica promozione in serie A. Non è facile trovare spazio tra le maglie rossoblù. Nelle gerarchie dell'allenatore Davide Nicola vengono prima i vari Raffaele Palladino, Diego Falcinelli, Marcello Trotta. Ma ugualmente Simy diventa un idolo per la tifoseria crotonese che gli dedica cori entusiasti. Merito della sua generosità in campo e della sua simpatia fuori. Il ragazzo sorride molto, ma soprattutto suda e si sacrifica per la squadra. Si muove prevalentemente in area di rigore, sovrasta tutti nel gioco aereo grazie ai suoi 198 centimetri e spesso si concede qualche tocco di fino. Giocate che sembrano girate in slow motion per l'andatura ciondolante che i quasi due metri di altezza danno al giovane gigante nigeriano.
Non avevano lasciato il segno gli altri due gol di Simeon in maglia rossoblù. Il primo in Coppa Italia, ad agosto, nella sconfitta subita contro l'Hellas Verona. L'altro a settembre, in un'altra sconfitta, questa volta sul campo dell'Atalanta. Ma in una carriera, a volte, a fare la differenza sono le occasioni. Come quando Nicola ha scelto Simy per sostituire Bruno Martella al 76esimo di Torino-Crotone. Cinque minuti dopo la torre di Andrea Nalini per la conclusione a porta vuota del gigante nigeriano. Un gol per che ai calabresi serviva come il pane.
Antonio Lamorte
[21.4.2017 - 10:55]
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