L'uomo in più
La rete dopo 208 giorni
Il ritorno di Arek Milik
La scelta stavolta è stata dura. A cominciare da Perica che con un goal e un assist ha sbloccato Udinese - Cagliari portando i friuliani sul doppio vantaggio. A Verona, invece, lo show di Zappacosta che segna il 2-1 del Torino sul Chievo. E ancora Simy che ha completato la rimonta del Crotone contro la Samp. Nella giornata da record con 48 goal, tanti i calciatori che dalla panchina hanno deciso i rispettivi match.
A spiccare nell'ultimo turno, per il peso in classifica del suo goal, è stato Arkadiusz Milik, autore del 2-2 finale che al Mapei Stadium di Sassuolo ha salvato il Napoli da una clamorosa disfatta. Partita in cui già il 2-1 dei padroni di casa, all'80', era stato segnato da un subentrato, Luca Mazzitelli che aveva preso il posto di Pellegrini dall'inizio del secondo tempo.
Arkadiusz, detto "Arek", arriva all'ombra del Vesuvio il 2 agosto 2016, a titolo definitivo dall'Ajax. È il giorno prima del 90esimo anniversario della società che spende per lui 32 milioni di euro più uno di bonus. Acquistato come l'erede di Higuain, la sua avventura a Napoli era iniziata alla grande. Alla seconda presenza in azzurro la doppietta al Milan per ripetersi poi in Champions League nell'1-2 a Kiev. Il mese di settembre continua con un'altra doppietta, al Bologna e con il goal al Benfica, prima della tegola che ostruisce il suo cammino. Con la maglia della nazionale polacca si rompe il crociato del ginocchio sinistro nella partita contro la Danimarca, valida per le qualificazioni ai mondiali 2018.
È l'8 ottobre del 2016, si parla di cinque mesi di stop. Arek però corre, fa progressi e già a dicembre, in occasione della presentazione del calendario del Napoli, auspica un rientro in campo e breve. E così, dopo "soli" 4 mesi e una settimana (pochi per un infortunio che richiede solitamente sei mesi di recupero), ritorna sul terreno di gioco negli ultimi minuti a Madrid nella partita di andata degli ottavi di Champions contro il Real.
Intanto il bomber era stato spodestato. Inizialmente a farne le veci è stato Manolo Gabbiadini, già vice Higuain nella passata stagione, chiamato all'ultima occasione, a soli 26 anni, di incidere nella storia del Napoli. Nel ruolo di prima punta, però, l'ex Sampdoria non offre i risultati sperati e allora Sarri cala Mertens come "falso nueve": il belga si inserisce progressivamente negli schemi fino a far dimenticare Milik. Le triplette al Cagliari e al Bologna, il poker al Torino e tante prestazioni eccellenti lo portano alle attuali 22 reti, al quinto posto nella classifica dei capocannonieri.
Ora però Milik è tornato a segnare (l'ultima rete il 28 settembre) e porta ancora con sé tutti i crismi del campione. Classe 1994, nel 2012 fu inserito nell'annuale lista della rivista spagnola "Don Balon" tra i 101 calciatori più interessanti del panorama calcistico mondiale nati dal '91 in poi. In patria lo paragonano a Lewandowski e l'edizione polacca per il 2016 di Fifa gli ha dedicato la copertina del videogioco, affiancandolo a Lionel Messi.
«Con lui in forma - ha detto il presidente De Laurentiis in conferenza stampa - l'anno prossimo sarà divertente avere ben cinque giocatori in doppia cifra». Eppure quel goal in mischia con una mezza rovesciata potrebbe capovolgere lo scenario. A cinque giornate dalla fine, resta da capire se Milik avrà spazio nello scacchiere titolare di Sarri o se rimarrà un passo indietro rispetto a Callejon, Insigne e Mertens. Intanto è il nostro "uomo in più".
Emanuele La Veglia
[27.4.2017 - 10:34]
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