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Sitting volley

Sport e disabilità
Campania in prima fila


«Il sitting volley può diventare lo sport per antonomasia nell'ambito della disabilità». È l'auspicio di Guido Pasciari, consigliere della Federazione Italiana Pallavolo al termine dell'avventura in Croazia delle Nazionali maschile e femminile di sitting volley, la pallavolo paralimpica.

Dal 4 al 12 novembre si sono svolti i Campionati Europei nella cittadina di Porec, sulla costa occidentale dell'Istria, fino al 1947 territorio italiano. E forse sarà stata proprio l'aria "di casa" a favorire i buoni risultati di entrambe le compagini.

Le donne, alla loro prima partecipazione, sono arrivate settime, partendo da un girone di ferro con Russia, Ucraina e Olanda, le prime tre classificate della competizione. Dodicesimo posto e una gara vinta per i maschi, un discreto passo in avanti rispetto all'edizione del 2015 quando persero tutte le partite disputate.

Capitano della nazionale femminile è la napoletana Alessandra Vitale: un cancro osseo a quasi quarant'anni l'ha costretta all'amputazione della gamba. Dopo essere stata sull'orlo del baratro, tramite un gruppo su Facebook si è riaccesa la sua precedente passione per la pallavolo e ha ricominciato a giocare. Un'energia positiva che le ha dato la forza anche di prendere la patente e di sistemarsi a livello professionale: laureata in Matematica, lavora in campo informatico. «È stata la guida del gruppo sin dai suoi inizi, quand'ero io il commissario tecnico - spiega Pasciari - e tuttora è il collante del gruppo allenato da Amauri Ribeiro, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Barcellona».

Vecchie glorie della pallavolo e nuove speranze del sitting, un connubio che Pasciari ha sperimentato quest'anno nei giovanissimi del Nola, società di cui è direttore generale. «I normodotati - racconta - possono adeguarsi alle regole paralimpiche, avendo però la difficoltà di giocare da seduti e non poter alzare il bacino, ma con un adeguato lavoro muscolare l'integrazione è possibile perché i principi della battuta, dell'attacco e del bagher sono comuni».

Un'esperienza simile si è vista anche a Napoli il 27 maggio scorso. Al Palabarbuto era in campo la Nazionale Italiana maschile di pallavolo per la sfida contro l'Argentina, primo match della Vesuvio Cup. A margine dell'incontro alcuni degli atleti si sono trattenuti per giocare una partita di sitting volley insieme agli atleti paralimpici. «Quell'evento - ricorda Pasciari - resterà nel cuore di tutti noi, ma facciamo anche altre iniziative di questo tipo, di solito in occasione dei Collegiali a Milano, con il Club Italia femminile, e a Roma con quello maschile».

Radici campane anche nella selezione paralimpica maschile. Il presente si chiama Sergio Ignoto, nato a Buonabitacolo, in provincia di Salerno, e top scorer nella partita vinta contro la Georgia, dove ha messo a segno ben 18 punti. Pasciari lo definisce "un agonista nato, con una forza spaventosa". Il futuro è Paolo Mangiacapra, di Aversa, classe 1991, tornato a giocare dopo un periodo di pausa e, secondo il consigliere, sarà uno dei pilastri della Nazionale nei prossimi 10 anni in un organico che tende sempre al ringiovanimento.

«L'Italia può dire la sua in questo sport sia a livello europeo che a livello mondiale» conclude Pasciari, che nato a Nola, è il terminale offensivo dell'asse che può lanciare l'Italia e la Campania come territorio privilegiato per l'inclusione sociale, soprattutto in ambito sportivo.

Emanuele La Veglia

[13.11.2017 - 16:31]



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