Tennis
Federer vince ancora
e tocca quota 101 trofei
Roger Federer
Nel tennis andare in pensione a quota 100 non è una prospettiva allettante. Ce lo ha ricordato un ragazzotto quasi trentottenne di Basilea, un certo Roger Federer che, ieri sera, ha vinto il suo centunesimo torneo tra i professionisti. E neanche uno banale. Perché, alla sua immensa collezione di finali vinte il "Re" ha aggiunto il quarto successo nel Master 1000 di Miami. Va detto che dall'altra parte del campo John Isner, detentore del titolo, non era in grande forma e ha giocato la seconda metà del secondo set soltanto per rispetto del suo pubblico. I problemi fisici, però, giustificano solo in parte il risultato: un 6-1, 6-4 umiliante per lo statunitense.
Nel primo set, con il suo servizio da oltre 200 km/h Isner è riuscito a portare a casa soltanto otto punti e anche nei turni di risposta si è sempre mosso in ritardo, lasciando a Federer la possibilità di sfruttare il campo aperto per i suoi rovesci lungolinea e i suoi lob. Due soluzioni di gioco che hanno permesso all'elvetico di accorciare gli scambi e di mandare l'avversario fuori giri soprattutto a livello psicologico.
Con la vittoria a Miami, adesso Re Roger è distante otto titoli dal record di Jimmy Connors. Una sfida più che mai alla portata per il campione svizzero. Il rischio era che, dopo aver toccato la terza cifra nel computo dei tornei vinti, subentrasse un certo appagamento mentale. Previsione forse troppo azzardata, ma vagamente legittima dopo la sconfitta in finale a Indian Wells contro l'esponente più promettente della Next Gen, quel Dominic Thiem capace di insidiare il dominio sulla terra rossa di Nadal. La vittoria contro Isner, invece, ha spazzato via tutti i dubbi. Federer ha ricominciato da centouno, portando a casa un trofeo che, come suggerisce quell'uno in ultima cifra, è un po' come se fosse il primo. Miami è stata una nuova Milano, città dove Roger vinse il primo titolo tra i professionisti nel 2001. Miami è stata una dichiarazione di forza e di amore per il tennis. Miami è stata la prova che sarebbe stato troppo facile celebrare quota 100. Meglio resettare la mente e concentrarsi sul futuro. Trentotto anni non sono molti quando in campo si presenta Roger Federer. L'uomo che ha reso centouno un nuovo - ennesimo - inizio. Con una fine che, per la gioia di tutti gli appassionati di tennis, è più lontana che mai.
Michela Curcio
[1.4.2019 - 20:34]
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