ATP Anversa
Il ritorno di Murray
Sinner stupisce tutti
Dopo lo swing asiatico, il tennis è tornato in Europa in grande stile. Nell'ATP 250 di Stoccolma, il ventenne canadese Denis Shapovalov ha alzato al cielo il suo primo trofeo nel circuito maggiore. Nell'ATP 250 di Mosca, la Kremlin Cup è rimasta a casa, nelle mani del Next Gen Andrej Rublev. Ma è in Belgio che ci si è divertiti di più: nell'ATP 250 di Anversa a trionfare è stato quell'Andy Murray che, a gennaio, sembrava destinato al ritiro dopo i problemi all'anca. Lo scozzese ha battuto in finale Stanislas Wawrinka, altro tennista di blasone che sembra essersi definitivamente ripreso dalle due operazioni al ginocchio.
Gioisce anche l'Italia che scopre un talento purissimo: il classe 2001 Jannik Sinner. Altoatesino di origini e appena diciottenne, il Next Gen nostrano si è spinto fino alla semifinale, prima di essere fermato proprio da Wawrinka. Era dal 2014 che un tennista così giovane non andava così avanti in un torneo del circuito maggiore. Allora, a riuscire nell'impresa fu il diciassettenne croato Borna Coric nell'ATP 500 di Basilea.
Qual è la lezione, allora? Nel tennis non esistono settimane noiose. Anche quando le entry list dei tornei sembrano suggerire il contrario. Neanche dieci giorni fa, nel leggere l'elenco dei partecipanti ad Anversa, Stoccolma e Mosca, tra gli appassionati regnava la delusione. Tutti i top 10 avevano deciso di riposare in vista di Basilea/Vienna e Parigi Bercy, con l'unica eccezione del russo Karen Khachanov, chiamato a difendere il titolo vinto in patria lo scorso anno. Il campo, invece, ha subito smentito chi gridava alla noia assicurata.
Per la redazione di Inchiostro, è il momento delle pagelle settimanali.
ATP 250 Anversa
Il vincitore e il finalista
Andy Murray e Stanislas Wawrinka: 10
Se si potesse dare un titolo a questa finale, sarebbe "il ritorno di due dei tre semidei del tennis" (il terzo è Juan Martin Del Potro, in via di guarigione dalla frattura alla rotula patita al Queens). Stan e Andy sono due che hanno vinto tre Slam a testa nell'epoca di Federer, Nadal e Djokovic. Un Australian Open, un Roland Garros e uno US Open per l'elvetico, due Wimbledon e uno US Open per lo scozzese. Ad Anversa i due hanno dato vita a uno spettacolo meravigliosamente vintage. Per un attimo sembrava di essere tornati alla semifinale del Roland Garros 2017, quando Wawrinka non aveva ancora subito un doppio intervento al ginocchio e a Murray non era ancora stata impiantata una protesi al posto dell'anca. Servizio e il suo esplosivo rovescio per Stan, resilienza da fondocampo e sensibilità a rete per Andy: con queste armi i due si sono dati battaglia in campo. Momento più emozionante della finale, la metà del terzo set, con una convulsa successione di break e controbreak dal terzo al sesto gioco. Alla fine ha trionfato Murray in tre set (3-6, 6-4, 6-4). Ma a vincere per davvero è stato il tennis che ha definitivamente ritrovato due protagonisti.
La promessa made in Italy
Jannik Sinner: 9
Meglio che a Sinner non venga dato subito il massimo dei voti, perché questo ragazzo non merita che gli venga messa addosso troppa pressione. Bisogna, però, riconoscergli di aver giocato un torneo eccezionale. Prima di arrendersi in semifinale a Wawrinka, l'altoatesino ha eliminato, nell'ordine, il qualificato Majchrzak (6-4, 6-2), la testa di serie numero 1 Monfils (6-3, 6-2) e il Next Gen americano Tiafoe (6-4, 3-6, 6-3). In campo Sinner ha impressionato per la sua freddezza. Mai un momento di nervosismo, mai la sensazione di rimanere condizionato dagli errori che inevitabilmente ci sono durante una partita. A questa strabiliante tenuta mentale, si aggiunga che ha un dritto e un rovescio molto precisi, che sa tenere lo scambio da fondo e che ha un servizio che si aggira sui 200 km/h. Se dovesse migliorare a rete e se dovesse riuscire ad alzare la percentuale di prime in campo, già nel 2020 potrebbe vincere qualcosa di importante.
L'altro italiano
Lorenzo Sonego: 6
Per un italiano precocissimo, ce n'è un altro che è sbocciato ma non troppo. Il che non sarebbe di per sé grave, se non fosse che, un paio di anni fa, tutte le aspettative del tennis nostrano erano su di lui. Per Sonego vale il discorso della scorsa settimana. Affrontare un ex numero 5 al mondo come Tsonga al primo turno di Anversa non è facile. Anche se claudicante fisicamente, il francese resta sempre uno che in bacheca ha diciotto trofei ATP, tra cui due Master 1000 (Parigi Bercy nel 2009 e Toronto nel 2014). Così, Sonego ha perso in due set (6-3, 6-4) e ha mancato di nuovo l'appuntamento con una vittoria di peso in un torneo del circuito maggiore.
Le delusioni
Gael Monfils e David Goffin: 3
Pagella unica per entrambi. Monfils e Goffin dovevano vincere ad Anversa per tenere vive le speranze di qualificazione alle ATP Finals. Invece, entrambi sono stati eliminati all'esordio, sconfitti rispettivamente dal Next Gen nostrano Jannik Sinner e dal classe 1998 Ugo Humbert. Da casa, Zverev e Berrettini ringraziano e si avvicinano a Londra.
La sorpresa
Ugo Humbert: 7,5
Il ventunenne francese promette bene. Buon servizio, angoli efficaci con il dritto e il rovescio e qualche tentativo di cambiare gioco nelle varie fasi della partita. Ad Anversa, Humbert ha superato il qualificato Kovalic, ha concesso solo quattro giochi a un veterano come Goffin e ha superato in rimonta Pella, prima di cedere in semifinale a Murray e alla stanchezza. Chissà se il classe 1998 riuscirà a centrare la qualificazione alle Next Gen ATP Finals.
Michela Curcio
[22.10.2019 - 11:24]
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