Festa di compleanno
Napoli in campo
nel nome di Maradona
A Napoli il Natale si festeggia due volte: se il figlio di Dio nasce il 25 dicembre, il "Dios" dei napoletani nasce il 30 ottobre. Oggi compie 59 anni l'idolo della tifoseria azzurra, il "Dios" che ancora oggi è immagine, corpo e anima della città di Napoli: è ricordato sui muri, sulle maglie, nei gadget e nell'iconografia dell'immaginario cittadino al pari di San Gennaro. Ultimo fra le tante celebrazioni è il graffito gigantesco "Dios Umano" che Jorit ha dipinto sulla facciata di un palazzo a San Giovanni a Teduccio.
Sull'uomo e sul calciatore, con i suoi eccessi, la sua pazza vita da film e la sua personalità carismatica, si è scritto e detto tanto. In città si parla ancora delle prodezze di Maradona usando il presente, quasi come se tutta Napoli, quando si parla di calcio, fosse finita in un loop temporale che ha intrappolato l'intera città negli anni '80.
Ma il compleanno del Re del calcio è anche un modo per ricordare quanto sono vicini gli animi e i tifosi di Napoli e Argentina: i supporter del Gimnasia La Plata, la squadra allenata attualmente da Maradona, hanno sostituito la sua panchina con un trono. E non solo: per tutta la notte, prima della partita, decine di migliaia di tifosi si sono radunati per cantare cori e canzoni sotto il balcone del suo albergo. Una manifestazione d'affetto che El Diez ha gradito molto, essendo rimasto a cantare e ballare assieme ai suoi ammiratori per tutta la notte. E sembra quasi una notizia scontata il fatto che, fra le tante magliette che saltavano fra fumogeni e balli, spiccavano numerose divise azzurre provenienti dal golfo di quella città che, pur trovandosi in Italia, è la più sudamericana d'Europa.
La partita di oggi, fra Newell's e Gymnasia, è passata via come una sorta di formalità, una scusa fra innamorati del pallone per incontrarsi e venerare il Dio del calcio.
E così è stato: le gesta dei calciatori in campo sono state completamente oscurate dallo spettacolo e dalle coreografie che i tifosi di casa e avversari hanno messo in scena per celebrare (o meglio: venerare) El Diez nel giorno del suo natale.
Ed è diventata notizia marginale anche il fatto che la squadra allenata dal Pibe de Oro ha stravinto la partita un bel 4-0, mentre osservava le prodezze dei suoi calciatori da un trono al centro del campo: addirittura gli avversari del Newell's Old Boys, nonostante il risultato severissimo, non hanno smesso di cantare nemmeno per un minuto cori. Non hanno dimenticato, infatti, le ultime partite che Maradona giocò con la divisa rossonera dei suoi attuali avversari l'ultima stagione, prima di appendere gli scarpini al chiodo.
Dal campo di Rosario, si ritorna a Napoli: stasera gli azzurri, che si presentano con il morale basso e l'infermeria piena, giocheranno una partita delicatissima in casa con l'Atalanta per allontanare gli spettri della lotta per il quarto posto in classifica. Ma anche qui, dopo aver perso le ambizioni scudetto e di fronte a un match che vale l'obiettivo stagionale, i tifosi hanno già annunciato che sarà celebrata la festa di Maradona. Unendo le voci del San Paolo a quelle degli stadi di una "vicinissima" Argentina.
Federico Norberto Quagliuolo
[30.10.2019 - 16:42]
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