InchiostrOnline

a cura della Scuola di giornalismo Suor Orsola Benincasa
in convenzione con l'Ordine Nazionale dei Giornalisti

 
Fondazione Terzo Pilastro
IL MASTER GERENZA CONTATTI

Decisione storica

Olimpiadi senza la Russia
La sanzione dell'autorità anti-doping


Un'Olimpiade senza la Russia. Anzi, due. L'Agenzia Mondiale anti-doping (WADA) ha deciso per l'esclusione di tutti gli atleti di Mosca e San Pietroburgo da ogni attività agonistica per i prossimi quattro anni. Niente Tokyo 2020 e Pechino 2022, dunque. Non solo. La squalifica colpisce anche le partecipazioni russe agli Europei in programma il prossimo giugno e ai Mondiali in Qatar, previsti tra due anni.

Infine, la WADA ha stabilito che la Russia, sempre per un periodo di quattro anni, non potrà ospitare o concorrere all'assegnazione di importanti tornei sportivi internazionali.

Si tratta di un unicum nella storia della lotta alle sostanze proibite nello sport. Il comitato esecutivo della WADA ha punito in particolar modo le istituzioni moscovite che avevano manomesso e falsificato diversi campioni biologici e analisi dei propri atleti, per nascondere i vari illeciti. Il CIO ha già fatto sapere che la sanzione verrà ratificata quasi in automatico. Ma, visti i buoni rapporti diplomatici tra il presidente Bach e il Capo dello Stato Vladimir Putin, si cercherà di ammorbidire la punizione garantendo alla Russia la possibilità di portare almeno a Tokyo gli atleti i cui campioni biologici sono stati analizzati dalla Rusada, la massima autorità dei controlli anti-doping nel Paese.

Mosca non è nuova a scandali su sostanze proibite nello sport. Nel 2015 un rapporto della WADA ha trovato prove di doping di massa nell'atletica russa. Inoltre, la Russia è stata privata della sua bandiera ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang nel 2018 per aver insabbiato il doping di Stato ai Giochi di Sochi del 2018, accusa sempre respinta dal governo russo.

Mosca ha annunciato che farà appello contro la decisione della WADA. A confermarlo, la deputata della Duma (il Parlamento russo) ed ex-pattinatrice olimpica Svetlana Zhurova. «Sono sicura - ha dichiarato l'ex atleta - che la Russia ricorrerà al CAS (La Corte di Arbitrato per lo Sport) perché dobbiamo difendere i nostri atleti». Le speranze di riuscire a ottenere uno sconto di pena, però, sono davvero poche. Lo ha ammesso lo stesso capo della Rusada, Yury Ganus. «Non c'è alcuna possibilità - ha detto - di vincere questo caso in tribunale». E ha aggiunto che questo provvedimento è una "tragedia" per gli atleti puliti che, a questo punto, potrebbero rinunciare alla nazionalità russa per poter gareggiare.

Michela Curcio

[9.12.2019 - 19:09]



Email Stampa Facebook Twitter Reddit LinkedIn Pinterest Mix Tumblr Bufferapp




RSS

© 2003/25 Università degli Studi Suor Orsola Benincasa Napoli · P.Iva 03375800632 · Versione 4.2 · Privacy
Conforme agli standard XHTML 1.0 · CSS 3 · RSS 2.0