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Al Vomero a Napoli

Lo stadio Collana riapre. Ma solo a metà
Polemiche per i lavori nelle palestre


Lo Stadio Collana riapre nel segno del tre: dopo tre anni di lavori, tre napoletani campioni del mondo di tre diverse discipline sportive hanno tagliato il nastro. Gli sponsor della festa d'inaugurazione sono stati infatti Fabio Cannavaro, campione del mondo nel 2006, Sante Marsili, vincitore dei mondiali di pallanuoto del 1978, e Luca Curatoli, medaglia d'oro a Mosca 2015.

Dopo esattamente novant'anni dalla prima inaugurazione, nel 1929, lo Stadio taglia il nastro per la settima volta nella sua storia.

Nacque infatti come "Stadio XXVIII Ottobre", dedicato al giorno della Marcia su Roma, e, oltre alle partite del Napoli, fu addirittura scelto per ospitare i Mondiali del 1934, in cui l'Italia conquistò il suo primo titolo.

Durante la guerra ospitò i soldati americani, mentre negli anni successivi al secondo conflitto mondiale diventò "Stadio della Liberazione" e diventò teatro dei successi sportivi nella pallacanestro, soprattutto dopo la chiusura dell'impianto di Fuorigrotta.

Così, dopo la "falsa partenza" del 2014, con tanto di video di inaugurazione con il Sindaco, oggi sembra che lo Stadio Collana abbia veramente aperto i battenti. Per un primo periodo saranno rese disponibili solo le palestre interne e il campo sportivo, completamente rinnovato, mentre la piscina interna, che doveva essere realizzata grazie alle universiadi, adesso è finita sotto la competenza dell'Ufficio Grandi Opere della regione Campania.

Non sono mancate le polemiche da più parti. Sandro Cuomo, presidente del comitato associazioni ex-Collana, ha attaccato la Giano srl, la società che si è occupata delle ristrutturazioni. In una conferenza al Tennis Club Vomero, Cuomo ha denunciato una serie di lavori irregolari e la "totale esclusione" dei 23 club sportivi esiliati in altri impianti di Napoli e Provincia dopo la chiusura del Collana.

Ma il match fra i costruttori e i critici si gioca tutto sulla trasformazione della palestra per disabili e della palestra di scherma in un'area commerciale legata al mondo sportivo.

Ciro Borriello, assessore comunale allo sport, e Maria Muscarà, consigliere 5 stelle, si sono scagliati con toni durissimi contro l'impresa che si è occupata delle ristrutturazioni: "Qualora siano accertate le irregolarità nei lavori, siamo pronti a chiudere di nuovo lo stadio",così ha detto l'assessore sul Corriere del Mezzogiorno. "E' una blasfemia - ha rincarato la dose Muscarà - vedere la palestra per i disabili trasformata in una sorta di centro commerciale. Il Vomero non ha bisogno di altri negozi, faremo un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura, le conseguenze saranno pesanti".

Ma il costruttore Paolo Pagliara, presidente di Giano Srl, si difende: "Gli attacchi ricevuti da più parti politiche sono diffamazioni da campagna elettorale. I lavori effettuati sono del tutto legittimi e sono stati condivisi con Regione e ARU. Abbiamo già coinvolto due associazioni sportive preesistenti, le uniche che ci hanno contattato, e abbiamo invitato tutte le istituzioni all'inaugurazione. Ostacolarci per realizzare l'interesse di pochi è un comportamento antisportivo".

Federico Norberto Quagliuolo

[18.12.2019 - 17:35]



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