Cos'è la "tagliola"?
Ddl Zan affossato in Senato
La tagliola è una trappola, per fortuna illegale, che serve nella caccia di frodo per immobilizzare, ferire o uccidere prede e predatori. Un meccanismo che sfrutta l'inganno, l'agguato e la distrazione della vittima e che venne utilizzato anche come arma di trincea, sopratutto durante la prima guerra mondiale.
La "tagliola" in Senato
La parola è tornata d'attualità, scalando la classifica delle parole più cercate sui motori di ricerca web, dopo che il disegno di Legge Zan è stato bloccato in Senato proprio dalla "tagliola". A questo è seguita una campagna social con manifesti di morte e messaggi strazianti sulla morte della legge Zan. Qualcuno, ingenuamente, potrebbe immaginare che la presidente del Senato Casellati abbia iniziato a piazzare marchingegni in ferro pesante con aculei affilati per immobilizzare e uccidine un disegno di legge.
Ora sì che lo scontro politico, soprattutto quello parlamentare, spesso sembra ridursi ad una battuta di caccia o a una trincea, ma in realtà la "tagliola" di cui tutti hanno sentito parlare in queste ore e su cui troppi hanno detto la propria opinione, è un termine che è stato usato per descrivere uno strumento sancito dal regolamento del Senato. Al primo comma dell'articolo 96 è infatti previsto che "prima che abbia inizio l'esame degli articoli di un disegno di legge, un Senatore per ciascun Gruppo può avanzare la proposta che non si passi a tale esame".
I numeri
A chiedere la "tagliola" per il ddl Zan sono stati i gruppi di Lega e Fratelli d'Italia, che poi hanno anche proposto il voto segreto previsto sempre dal regolamento del Senato all'articolo 113.
Ben 154 senatori, molti di più di quelli leghisti e meloniani, hanno votato per la "tagliola" mentre 131 si sono espressi in maniera contraria. La legge dunque non è stata neanche esaminata dalla camera di Palazzo Madama, bocciata direttamente, mentre si aprivano polemiche sul giallo di chi fosse stato realmente l'assassino, se gli assenti, come Matteo Renzi in viaggio a Riad, oppure i franchi tiratori, quei senatori di M5S o del Pd che nell'intimità del voto segreto si sono espressi in maniera contraria rispetto agli "ordini di Partito".
Cosa accade ora?
L'iter riparte da zero. Bisognerà aspettare almeno 6 mesi prima che una proposta di legge possa essere depositata, poi dovrà essere calendarizzata per la discussione prima in uno dei due rami del Parlamento e poi nell'altro.
A conti fatti il parlamento non sarà né una trincea, né una riserva di caccia, ma tra "tagliole", voti segreti, funerali per le leggi morte e festeggiamenti di chi li avrebbe uccise non sembra certo un luogo tranquillo.
Claudio Mazzone
[28.10.2021 - 16:48]
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