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a cura della Scuola di giornalismo Suor Orsola Benincasa
in convenzione con l'Ordine Nazionale dei Giornalisti

 
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IL MASTER GERENZA CONTATTI


Notiziario 8/2/2017

Chiesa: Sepe, ''Insieme per dare una speranza ai giovani'

Cardinale apre convegno a Napoli dedicato a lavoro nel Sud

Napoli, 8 febbraio. "Mettiamoci insieme e collaboriamo nel rispetto totale di ogni nostra singola identità. Che sia civile, istituzionale o ecclesiastica, lo scopo comune è uno: fare il bene, trovare il benessere delle comunità. Più si lavora insieme più si raggiungono gli obiettivi fondamentali''. Con queste parole il cardinale Crescenzio Sepe ha aperto il convegno "Chiesa e lavoro. Quale futuro per i giovani del Sud?" . Un passaggio del suo intervento ha riguardato la piaga della criminalità: ''Ma per dare speranza ai giovani e soprattutto per evitare le brutte tentazioni dei nostri ragazzi che stanno completamente perdendo fiducia in loro stessi e nelle istituzioni bisogna lavorare compatti" 12.58(FA)

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De Magistris: "Giovani protagonisti del riscatto del Sud"

Sindaco di Napoli ai vescovi: ''Questa città un esempio'

Napoli, 8 febbraio. "Bisogna fare dei giovani i principali protagonisti del riscatto del mezzogiorno. Perché la principale arma di questo riscatto è proprio il capitale umano e non quello economico. In questo senso quello che sta accadendo a Napoli è esemplare. E i sindaci proprio come i preti di strada conoscono e comprendono meglio i problemi". Il sindaco di Napoli al convegno su Chiesa, giovani e lavoro in svolgimento alla Stazione Marittima, dinanzi a cento vescovi provenienti dalle diocesi del mezzogiorno, ha parlato del riscatto della sua città indicandola come esempio. "Un uomo del sud deve essere un punto di riferimento per i giovani - ha detto ricordando anche la sua esperienza di magistrato in Calabria- E per essere un punto di riferimento bisogna essere consapevoli del ruolo che si ricopre, bisogna dimostrarlo con fatti concreti". ha concluso De Magistris. (FA)12.58

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Lavoro: Chiesa e giovani del sud, in 500 alla Stazione Marittima

Sepe, de Magistris, Russo: ''Unità delle Istituzioni per il territorio''

Napoli 8 febbraio- Oltre 500 i partecipanti di cui 350 tra vescovi e delegati di cinque regioni ecclesiastiche del Sud (Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna): si è conclusa con una grande adesione la prima giornata di appuntamenti della due giorni "Chiesa e lavoro - quale futuro per i giovani nel Sud?", un convegno organizzato dalla Curia di Napoli per stabilire un'alleanza sociale più concreta tra Chiesa, mondo dell'associazionismo e istituzioni.

Ad aprire i lavori il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, che ha sottolineato come la Chiesa voglia collaborare sul territorio per aiutare quei giovani che oggi, con le difficoltà del nostro tempo, si trovano a vivere un momento di disagio e incomprensione. ''Un compito che può essere portato avanti focalizzandosi sulla dignità dell'uomo, su i suoi valori, sulle sue vere identità''

Un apprezzamento per il lavoro svolto dalle comunità cattoliche sul territorio è stato espresso dal sindaco Luigi De Magistris: ''Le istituzioni devono scendere in strada per offrire un'alternativa alla criminalità o a fenomeni come quello dell'emigrazione''.

Al dibattito ha contribuito anche S.E. Monsignor Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, che ha ricordato : ''il messaggio della dottrina sociale della chiesa è il vero punto di riferimento per tutti quei giovani che sentono la necessità di realizzarsi in ambito lavorativo''. Un contributo ripreso e ampliato nella relazione del teologo don Adolfo Russo, Vicario episcopale della cultura per l'Arcidiocesi di Napoli e teologo della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale.

La crisi demografica, economica e produttiva del Mezzogiorno è stata poi riassunta nel filmato «Quale Mezzogiorno?» realizzato dalla sede Rai di Napoli con dati significativi che hanno poi lasciato spazio a sei testimonianze per approfondire le difficoltà descritte dai numeri, ma proponendo soluzioni possibili.

I lavori sono proseguiti nel pomeriggio con i tavoli di incontro da cui sono emerse proposte concrete partendo da una denuncia degli aspetti più problematici del territorio. Gli organizzatori hanno lanciato idee per realizzare iniziative in cui il singolo sia chiamato a un protagonismo attivo, con il sostegno di varie istituzioni. Cinque i gruppi di lavoro che si sono riuniti su vari temi: dal welfare alla legalità, dall'innovazione digitale all'agricoltura e turismo, fino alla sicurezza sul lavoro e alla difesa dell'ambiente. Tra le proposte quella di una Chiesa attiva non solo da un punto di vista assistenziale ma anche 'generativo' che aiuti le persone a diventare autonome e a essere in grado di restituire quanto ricevuto dalla rete assistenziale.

In primo piano il focus che ha messo in luce la mancanza, e di conseguenza la necessità, di una classe politica cattolica in grado di fare squadra e coinvolgere a più livelli il singolo e le istituzioni, stimolando la reciprocità.

Fondamentale, si legge nelle conclusioni, ''anche il provare ad attivare un uso più responsabile della tecnologia con una proposta per fare in modo che la tecnologia digitale e il progresso possano condizionare l'uomo in maniera costruttiva, critica e responsabile''. Ad emergere anche l'impegno per una formazione dei laici e l'esigenza di una cabina di regia che favorisca l'interfacciarsi fra tre ambiti: agricoltura, turismo e cultura.

Infine è stato proposto uno sguardo particolarmente attento ai temi della sicurezza sul lavoro e della tutela dell'ambiente.

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Chiesa: A Napoli cinque 'tavoli' su giovani e lavoro (1)

Dal Welfare 'aggiornato' alla legalità, soluzioni a confronto

Napoli 8 febbraio - Le relazioni dei coordinatori dei 5 gruppi di lavoro su etica, legalità, innovazione, agricoltura e sicurezza sul lavoro, hanno concluso la prima giornata dei lavori del convegno: "Chiesa e lavoro. Quale futuro per i giovani nel Sud".

I dibattiti dei tavoli hanno scelto un approccio sinodale: i macro gruppi si sono divisi in sottogruppi, in modo da poter permettere un maggiore confronto.

«Siamo partiti da visione aggiornata del Welfare, perché in un momento in cui lo Stato arretra questo deve essere ripensato, non solo come protezione sociale universale, ma anche come occasione per creare nuove opportunità di lavoro», ha spiegato Antonio Mattone, coordinatore del tavolo sull'etica e direttore del ufficio per la pastorale sociale e del lavoro dell'arcidiocesi di Napoli. Il gruppo diretto da Mattone ha avuto al centro del dibattito proprio il tema del Welfare

e dei servizi alla persona. Le proposte emerse dalla discussione sono: la creazione di un portale di buone pratiche e competenze delle chiese del Mezzogiorno e il bisogno di dare un aiuto alla progettualità.

Altro tema sottolineato, quello della formazione, come ha aggiunto il coordinatore: « La formazione va messa al centro anche nella sua dimensione politica, manca, infatti, una classe dirigente politica. Inoltre, prima di creare lavoro bisogna educare al concetto di opera. In tutto questo bisogna porre al centro la parola etica, perché una volta etica era sinonimo di Chiesa».Il gruppo ha giudicato positivamente l'esperienza del progetto Policoro, che ha «creato un metodo ed è diventato sinonimo di fare squadra». (A.C)

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Chiesa: A Napoli cinque 'tavoli' su giovani e lavoro (2)

Dal Welfare 'aggiornato' alla legalità, soluzioni a confronto

La legalità come cambiamento culturale e il rapporto della chiesa con i territori, sono stati i due temi principali del gruppo di lavoro sulla legalità diretto dal professor Giuseppe Notarstefano, direttore dell'ufficio per la pastorale sociale e del lavoro dell'arcidiocesi di Palermo. «La chiesa deve offrire trasparenza nelle sue cose. Ci dovrebbe essere un grande bilancio sociale della chiesa italiana per dimostrare l'impatto sociale che è capace di fare. Altro tema è quello della messa a disposizione delle sue risorse», ha spiegato il coordinatore. Sul rapporto con il territorio il tavolo di lavoro ha ribadito la necessità di incontrare le persone, anche nei luoghi di frontiera. Evangelizzazione e nuove tecnologie. È il tema affrontato dal terzo tavolo di lavoro, diretto da Liberato Canadà, cooperatore culturale e turistico. «Dal dibattito è emerso il timore di una solitudine rispetto a questi temi. La chiesa vuole affrontarli in modi diverso, ma per farlo deve rinnovare questi temi con norme che regolamentano i comportamenti», ha spiegato. Dai lavori però sono emerse anche alcune perplessità. «Si fatica a dare risposte. Abbiamo avuto il timore che ci potrà essere un'umanità mediocre, abbandonata al suo destino. Per questo l'innovazione deve essere conosciuta e usata». Il gruppo ha voluto sottolineare anche la necessità di senso critico nell'uso di questi nuovi strumenti. Una cabina di regia per far incontrare la chiesa con le forze presenti sul territorio: è la proposta del tavolo di lavoro su 'Agricoltura, artigianato e turismo' diretto da Renato Gaglianone, docente dell'istituto teologico calabro san Pio X,. «Gli uffici di pastorale sono carenti nella formazione, perché non si può andare avanti senza competenze. I preti non sanno niente di lavoro e questo ricade sulle iniziative anche su quelle sociali. C'è richiesta di relazionarsi con le istituzioni per capire fin dove le si può intervenire e fino a che punto la chiesa può dare risposta ai problemi del lavoro». Gaglianone ha aggiunto che la chiesa deve essere presente in modo attivo nel tessuto imprenditoriale: «Dobbiamo essere presenti sul nascere e in tutto il percorso delle start up, lavorando anche con i laici». Il benessere dell'uomo collegato alla tutela dell'ambiente di cui fa parte. Un tema centrale nell'enciclica 'Luadato sì' di Papa Francesco e che diventa argomento di discussione nel tavolo sulla sicurezza sul lavoro, coordinato da Mario Girau, presidente dell'Ucsi Sardegna. «Gran parte degli infortuni sul lavoro sarebbero evitabili se si investisse sulla conoscenza delle norme», ha spiegato il coordinatore. Ma Girau ha incentrato il suo intervento anche sul tema delle bonifiche, che «potrebbero risolvere un problema sanitario. Bonificando i 38 siti inquinati di interesse nazionale si avrebbe inoltre un ritorno fiscale di quasi 5 miliardi e ciò genererebbe investimenti per 20 miliardi, posti di lavoro per 200 mila persone. Lo dice Confindustria». Ma nelle intenzioni degli intervenuti la chiesa deve essere vicina ai lavoratori e aiutarli nelle loro denunce. Un compito, questo, che spiega il coordinatore: «deve partire da una sinergia con il territorio». Altra proposta: migliorare la comunicazione della chiesa meridionale, per valorizzare e far conoscere le cose buone che si fanno. (A.C.) 19,50

[8.2.2017 - 12:54]



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