Ancora
oggi manca un'informazione esaustiva ed organicamente
strutturata sul complesso delle raccolte di beni culturali
scientifici del Paese ed in particolare del Sud Italia.
Ciò comporta il permanere di gravi rischi di
dispersione, nonché l'impossibilità di
avviare progetti di valorizzazione e fruizione di tale
patrimonio e la difficoltà di portare avanti
una strategia di diffusione della cultura scientifica.
Dall'indagine
promossa nel 1960 dal MPI, che prendeva in esame circa
500 raccolte, si è passati al censimento condotto
nel 1990 dall'ISTAT (Primicerio, l'Italia dei Musei,
Milano 1991) che elenca 613 Musei scientifici, e successivamente
all'indagine dell'Associazione Nazionale dei Musei Scientifici
(1994) che ha rilevato 711 musei appartenenti a questa
categoria. Più o meno lo stesso numero di musei
è registrato nel Libro dei Musei, ADN Kronos
1996 e nel testo Musei d'Italia ("Bell'Italia Grandi
Guide" , Milano 1997).
Queste indagini
rendono conto egregiamente delle caratteristiche essenziali
di natura tipologica, funzionale e amministrativa degli
enti presi in considerazione e non hanno come oggetto
principale l'attuale stato di conservazione e la situazione
qualitativa e quantitativa delle singole raccolte.
È certamente
da considerare, inoltre, che le raccolte non museificate
rappresentano nel nostro Paese una realtà notevolissima,
sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo.
Da quest'ultima
osservazione nasce la parte più corposa della
nostra ricerca: pur restando un punto fermo la realizzazione
di una banca dati completa ed esaustiva dei Musei
tecnico-scientifici presenti sul territorio,infatti,
il nostro interesse si è focalizzato soprattutto
sul patrimonio tecnico-scientifico conservato negli
istituti scolastici, allo
scopo di studiare la visibilità e la fruibilità
delle raccolte scientifiche di interesse storico che
possono essere in questo modo individuate nelle scuole
dell'Italia del sud.
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