Pronto, chi parla?
Regole più stringenti per le cosiddette telefonate "mute". È quanto ha disposto il Garante Privacy con un provvedimento generale del 20 febbraio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 79 del 4 aprile 2014, che dà seguito ad una consultazione pubblica iniziata l'anno scorso e che mira a porre un argine a questa nuova forma di telemarketing sempre più invasiva, caratterizzata da chiamate a ripetizione senza che l'utente venga messo immediatamente in contatto con l'operatore al momento della risposta. Tra le novità, i call center dovranno "tracciare" le telefonate mute e conservarne i report statistici a fini di controllo. Inoltre, il silenzio della telefonata non potrà durare più di tre secondi dalla risposta dell'utente, che potrà essere contattato nuovamente nei successivi cinque giorni solo da un operatore. Infine, stop alle telefonate completamente... mute. Per evitare che l'utente possa pensare ad una molestia telefonica, sarà necessaria la riconoscibilità della telefonata con un qualsiasi rumore ambientale che permetta di capire che dall'altro lato della cornetta c'è un operatore di telemarketing.
n° 1054 - giovedì 17 aprile 2014
vai alla fonte Diritto.it
tag Garante privacy | Provvedimento | Telemarketing | Pubblicità
3.10.2024
ARGeNtWEB
© 2004/25 Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli · crediti
privacy · versione accessibile · XHTML 1.0 | CSS 3 | WAI-AAA WCAG 2.0