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Morire per il troppo lavoro

Lo stress lavorativo uccide. È quanto hanno riconosciuto i giudici, sancendo pertanto il diritto al risarcimento del danno ai figli di un ex-lavoratore morto a seguito di un infarto. Costui, secondo quanto evidenziato dagli stessi giudici della Corte di Cassazione con la sentenza n. 9945/2014, era sottoposto a ritmi lavorativi insostenibili, tali da generare uno stress eccessivo che ha poi causato la morte. Secondo i giudici di legittimità, il datore di lavoro non avrebbe provato la messa in atto di misure in grado di scongiurare l'evento luttuoso, mentre gli eredi avrebbero dimostrato il nesso di causalità tra troppo lavoro e morte del genitore.

n° 1072 - giovedì 15 maggio 2014
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tag Corte di Cassazione | Lavoratore | Lavoro | Rapporto di lavoro | Datore di lavoro | Responsabilità civile | Risarcimento del danno | Danno iure ereditario | Genitori | Figli | Danno tanatologico



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