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Corte di Cassazione: l'illegittimo trattamento di dati sensibili va provato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15240/2014, ha affermato che la violazione delle norme in tema di protezione dei dati sensibili determina un illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c. "al quale, tuttavia, non consegue un'automatica risarcibilità, dovendo il pregiudizio morale o patrimoniale essere comunque provato secondo le regole ordinarie, quale ne sia l'entità ed a prescindere anche dalla difficoltà della relativa prova". Alla luce di tale principio, la Corte rigettava il ricorso di un'assistente di Polizia penitenziaria, che chiedeva l'accertamento dell'illegittimità del trattamento di alcuni suoi dati sanitari compiuto dal Ministero della Giustizia. Infatti, pur accertando la violazione delle norme in materia di protezione dei dati sensibili, la domanda di risarcimento dei danni non poteva essere accolta in quanto la ricorrente non aveva fornito alcuna prova del pregiudizio subito.

n° 1107 - giovedì 17 luglio 2014
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