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Difesa dal Fisco sempre garantita anche per il contribuente inerte

La centralità del contraddittorio è uno dei principi del sistema tributario italiano. Ma cosa succede se, nonostante le continue sollecitazioni, il contribuente non aderisce agli inviti da parte dell'Amministrazione Finanziaria a chiarire la propria posizione? Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, con sentenza n. 3750/2013, il diritto di difesa non è mai compromesso e il soggetto che ha ricevuto un accertamento basato su parametri presuntivi può in fase giurisdizionale produrre i documenti giustificativi, sia pure accollandosi l'onere probatorio. Il diritto di difesa, chiariscono i giudici, deve essere tanto più garantito quanto più l'avviso di accertamento risulti fondato su presunzioni tributarie semplici.

n° 1207 - giovedì 5 marzo 2015
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tag Corte di Cassazione | Agenzia delle Entrate | Contribuente | Diritto tributario | Avviso di accertamento | Contraddittorio | Diritto di difesa | Statuto dei diritti del contribuente



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