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Omofobia... una paura che non si "leva"

La Corte di Cassazione ha condannato il comportamento discriminatorio ai danni di chi, durante la visita di leva, si dichiari omossessuale. La circostanza si é verificata ai danni di un ragazzo che é stato esonerato dal servizio militare per aver dichiarato la propria omosessualitá. Inoltre l'Ufficio della Motorizzazione Civile, "allertato" dall'ospedale militare, ha notificato al ragazzo il provvedimento di revisione della patente di guida disponendo un nuovo esame della idoneità psico-fisica. Non avendo ricevuto opportuna giustizia nei primi due gradi di giudizio, il ragazzo ricorre in Cassazione. La SC, con sentenza n. 1126/2015, ha ritenuto il ricorso fondato per violazione della privacy ma soprattutto per violazione del diritto inviolabile della persona ex art. 2 Costituzione.

n° 1250 - giovedì 4 giugno 2015
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tag Omosessualità | Privacy | Diritti inviolabili | Costituzione | Corte di Cassazione | Servizio di leva militare



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