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La Cassazione dice no al postino... stupefacente

Se, durante l'orario di lavoro, il dipendente fa utilizzo di droghe o comunque di sostanze tali da generare uno stato confusionale incompatibile con l'esercizio delle mansioni a lui affidate, il datore di lavoro può procedere legittimamente al licenziamento. È quanto hanno chiarito i giudici della Corte di Cassazione con sentenza n. 9759/2016, con la quale hanno sottolineato che un siffatto comportamento fa venir meno il vincolo fiduciario tra le parti. Nel caso di specie, il licenziamento era stato irrogato nei confronti di un portalettere che, a seguito di problemi familiari, aveva cominciato a fare uso di varie sostanze stupefacenti, facendosi trovare più volte in uno stato confusionale durante il suo servizio di consegna della posta.

n° 1385 - giovedì 19 maggio 2016
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tag Corte di Cassazione | Lavoro | Lavoratore | Datore di lavoro | Rapporto di lavoro | Licenziamento | Giusta causa | Giustificato motivo oggettivo



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