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La Cassazione precisa i limiti della guida in stato di ebbrezza

Con sentenza n. 19176 del 09 maggio 2016, la IV sezione della Suprema Corte di Cassazione è tornata a chiarire l'ambito applicativo della guida in stato di ebbrezza, specificando che i risultati dell'alcoltest effettuato a 2 ore dall'incidente stradale non possono essere smentiti dalla semplice presunzione per cui, in forza della curva di Widmark, la concentrazione dell'alcol nel sangue raggiunga il massimo livello a 60 minuti dall'assunzione. In particolare, pur se i risultati dell'alcoltest collocavano lo stato di ebbrezza nell'ipotesi di cui all'art.186 let. b) CdS, i giudici di merito avevano condannato l'imputato ex art. 186 let. c) CdS e quindi per la fattispecie più grave, e questo perché l'alcoltest era stato effettuato a due ore dall'incidente e quindi, al momento del fatto, il tasso alcolemico era da considerarsi sicuramente più alto.

n° 1404 - giovedì 16 giugno 2016
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tag Cassazione penale | Codice della strada | Guida in stato di ebbrezza | Corte di Cassazione | Sicurezza



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