L'ambulanza deve... correre
Con la sentenza 40036 del 2016 la Cassazione ha stabilito che vi è
responsabilità per colpa nei confronti dell'operatore del 118 che prende tempo,
piuttosto che affrettarsi nell'inviare i soccorsi. Nel caso concreto la madre di
un uomo, colto da una grave crisi epilettica, aveva chiamato l'ambulanza per
richiedere un celere intervento del 118, ma si era sentita rispondere di stare
tranquilla, perché la crisi sarebbe passata da sola.
Alla seconda chiamata della donna il sanitario ha inviato un'ambulanza, peraltro
priva di un medico.
La Cassazione ha specificato che l'operatore sanitario avrebbe dovuto informarsi
sulle condizioni del ragazzo e sulle sue funzioni vitali; la Suprema Corte ha,
infine, definito le valutazioni mediche fornite dall'operatore fuorvianti ed
elusive. Inaccettabile è stato anche il "suggerimento" dato alla madre del
ragazzo di portare autonomamente il figlio in ospedale.
n° 1424 - giovedì 20 ottobre 2016
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tag Malasanità | Medico | Responsabilità | Colpa
23.10.2020
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