Pronto, chi parla?
Le telefonate mute fatte in orari notturni possono configurare il reato di stalking. Ad affermarlo è la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 45547/2016, ha annullato e rinviato la sentenza al giudice di merito che invece aveva dichiarato il non luogo a procedere in capo ad un soggetto che aveva posto in essere una serie di telefonate "silenziose" in un arco temporale di venti mesi. Secondo gli "Ermellini", la frequenza delle telefonate è decisiva per distinguere il reato di stalking dal quello molestia o disturbo alle persone. In entrambi i casi vi è comunque una condotta lesiva e quindi penalmente rilevante.
n° 1427 - giovedì 3 novembre 2016
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tag Corte di Cassazione | Cassazione penale | Reato | Atti persecutori | Art. 612-bis c.p. | Molestia | Stalking
3.10.2024
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