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Mai rifiutare un invito dal Fisco!

Se un cliente ritiene di essere stato penalizzato dalla condotta omissiva del proprio consulente, come può dimostrare il pregiudizio subito? Secondo la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11213/2017, la responsabilità del professionista nei confronti del proprio cliente per negligente svolgimento dell'attività professionale necessita della prova del danno e del nesso di causalità tra il pregiudizio subito e la condotta omissiva. Nel caso di specie, il fiscalista non aveva accettato l'invito dell'Amministrazione Finanziaria a un incontro di chiarimento, consigliando il cliente a tentare la strada di un improbabile condono fiscale. Pur nella impossibilità di provare che l'incontro disatteso avrebbe potuto evitare il successivo accertamento, il consulente è stato condannato a risarcire il danno a causa dell'inadempimento professionale.

n° 1489 - giovedì 25 maggio 2017
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tag Corte di Cassazione | Fisco | Accertamento fiscale | Agenzia delle Entrate | Contribuente | Danno | Risarcimento del danno | Professioni



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