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"I miei papà". E Bologna dice sì

Il Tribunale di Bologna ha confermato l'ormai maggioritario orientamento giurisprudenziale che consente l'adozione del figlio del partner omosessuale.
Nel caso di specie il bambino era nato mediante la procreazione medicalmente assistita nel 2014; il compagno del padre biologico chiedeva l'adozione del bimbo. Dopo l'osservazione dei servizi sociali è stato notato il rapporto del minore con quelli che lui stesso definiva "i miei papà"; inoltre, il bambino era tranquillo e la relazione della coppia era tanto forte da consentire una tranquilla vita familiare.
Il Tribunale per i Minorenni di Bologna ha applicato la legge n. 184 del 1983 e la legge n. 76 del 2016: il nostro ordinamento consente l'adozione a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni e che siano affettivamente idonei e capaci di istruire, educare e mantenere i minori che intendono adottare.
La legge, però, esclude che possano accedere a tale tipo di adozione le coppie formate da persone dello stesso sesso. Tuttavia all'art. 44 prevede l'adozione speciale in cui anche i singoli e le coppie non sposate possono adottare un minore con cui hanno una relazione affettiva. È stato dunque stabilito che il bambino potrà essere ufficialmente adottato dal padre non biologico, continuando a trascorrere una vita serena.

n° 1525 - giovedì 30 novembre 2017
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tag Adozione | Coppie omosessuali | Tribunale | Famiglia | Minore | Stepchild adoption



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