L'aggravante dell'odio razziale convive con l'attenuante della provocazione
Con sentenza n. 2630 del 22 gennaio 2018, la Suprema Corte di Cassazione ha
stabilito che l'aggravante dell'odio razziale può convivere con l'attenuante
della provocazione, confermando una sentenza a quattro anni di reclusione per
omicidio preterintenzionale aggravato da finalità di odio razziale con il
riconoscimento dell'attenuante della provocazione e delle attenuanti generiche.
In particolare, i giudici di legittimità hanno spiegato come al caso in oggetto
non potesse applicarsi la giurisprudenza in tema di incompatibilità tra
l'attenuante della provocazione e l'aggravante dei futili motivi basata
sull'impossibilità della coesistenza di stati d'animo diversi nella medesima
azione.
n° 1537 - giovedì 25 gennaio 2018
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tag Aggravante | Attenuanti generiche | Corte di Cassazione | Omicidio
3.10.2024
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