"Covid at home" con idrossiclorochina: l'OMS consente, ma in Italia l'Aifa no!
Il 10 novembre scorso, avanti al Tar del Lazio, sezione III quater, si è svolto il procedimento n. 6115/2020 avente per oggetto la richiesta di annullamento della nota AIFA-Agenzia Italiana del Farmaco del 26 maggio 2020 recante la "sospensione autorizzazione all'utilizzo di idrossiclorochina per il trattamento del COVID-19 al di fuori degli studi clinici". Il ricorso è stato depositato nel luglio scorso da alcuni medici, che durante il primo lockdown si sono occupati dei pazienti affetti da Covid 19. Sulla rivista scientifica Lancet era stato pubblicato uno studio in cui si affermava di avere rilevato un tasso di mortalità più alto tra i pazienti in terapia con idrossiclorochina. L'OMS, Organizzazione mondiale della sanità, di conseguenza sospendeva i trial su clorochina. Tuttavia la redazione stessa del Lancet smentiva la fondatezza scientifica dello studio, generando di fatto il disorientamento totale. L'OMS riammetteva subito le sperimentazioni a base di idrossiclorochina, mentre l'AIFA a oggi non ha ancora revocato la nota del 26 maggio, impedendo di fatto ai medici di trattare la malattia con tali farmaci: essa non si limita a qualificare il farmaco come non rimborsabile, ma non ne autorizza neppure la prescrizione.
n° 1732 - giovedì 19 novembre 2020
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tag AIFA | Diritti | Salute | Responsabilità professionale | COVID-19
3.10.2024
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