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Violenza sessuale online? La Cassazione dice di si

Il reato di violenza sessuale può sussistere anche in assenza di contatto fisico nonostante l'autore e la vittima non si siano mai incontrati di persona: lo dice la Corte di Cassazione nella sentenza 25266 del 2020.
La richiesta "violenta", da parte di un soggetto, di contributi hard, dietro minaccia di pubblicazione di foto precedentemente inviate dalla vittima, integra la fattispecie delittuosa di tentata violenza carnale.
La Cassazione ha posto l'accento proprio sulla minaccia che costringe, anche se non fisicamente, la vittima ad assecondare le richieste del soggetto che pretende l'invio di contenuti erotici o pornografici.
Gli ermellini hanno, inoltre, affermato che la lontananza fisica non può alleggerire la condotta dell'autore che, costringendo la vittima a spogliarsi, pone in essere un atto sessuale che coinvolge la corporeità della persona offesa (atto idoneo a compromettere il bene primario della libertà individuale) e pertanto, che rileva ai fini dell'art. 609bis c.p.

n° 1738 - giovedì 26 novembre 2020
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tag Violenza sessuale | Violenza | Corte di Cassazione | Revenge porn | Minaccia | Art. 609bis c.p. | Reato



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